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Varallo recupera la fabbrica del nichel voluta da Mussolini

Sul tavolo tre idee per un uso pubblico: polo culturale, birreria o terme.

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Varallo recupera la fabbrica del nichel voluta da Mussolini. Sul tavolo tre idee per un uso pubblico: polo culturale, birreria o terme.

Varallo recupera la fabbrica del nichel voluta da Mussolini

Un polo culturale polifunzionale, una birreria, un centro relax con spa. Sono questi i tre pregetti che hanno vinto il concorso di idee lanciato dal Comune di Varallo per il recupero dello stabilimento “Ex Nichelio”. Un’edificio storico nato negli anni Trenta, oggi in disuso e abbandonato nella zona adiacente Casa Serena.

Il primo premio, che prevedeva per i vincitori una somma di 24mila euro, è stato aggiudicato a un gruppo di cinque giovani milanesi che hanno proposto un vero e proprio progetto di recupero del fabbricato con una ristrutturazione di tutti gli ambienti da destinare alla comunità come polo culturale con sale espositive, spazi per riunioni e conferenze e anche spazi appositi per lo svolgimento di eventi culturali.

Secondo e terzo premio

Il secondo premio, legato a una somma di 2.500 euro, invece è stato vinto da una ragazza originaria di Campertogno ma che attualmente vive a Torino. Il suo progetto prevede la trasformazione dello stabile in una birreria.

Mentre il terzo premio, legato a una somma di 500 euro, è stato assegnato a un architetto di Occhieppo Inferiore che ha proposto di dedicare il fabbricato al relax e alla cura della persona con la trasformazione dei locali in una spa.

«Sono tutti progetti molto interessanti – ha commentato il sindaco di Varallo, Pietro Bondetti –. È davvero importante recuperare la memoria storica del territorio. Tanti tra i più giovani non conoscono neanche l’esistenza di questo luogo. Inoltre le opere di recupero degli edifici che vertono in uno stato di abbandono serve a fermare la cementificazione del territorio. Dove è possibile è molto meglio recuperare piuttosto che costruire nuovi edifici».

Uno stabilimento voluto dal Duce

L’impianto fu costruito alla fine degli anni ’30 del Novecento per il trattamento del minerale più noto con il nome di nichel che veniva utilizzato soprattutto nella produzione di acciaio inossidabile, nella fabbricazione di monete e in numerosi altri campi. La realizzazione dello stabilimento varallese fu voluta da Benito Mussolini che ne annunciò la costruzione nel 1937.

Dismesso da molti anni, l’impianto si dispone sul versante della montagna nella zona dove è sorto il complesso di Casa Serena, e per il suo recupero l’amministrazione ha scelto di usufruire del “Fondo di progettazione territoriale” aprendo un bando rivolto a tutti gli architetti a livello nazionale.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti – conclude Bondetti –. Nelle prossime settimane sarà organizzata una conferenza stampa dove verranno presentati ufficialmente e spiegati i progetti che hanno vinto. Successivamente sarà allestita, probabilmente nei locali di Palazzo D’Adda, una vera e propria mostra dove verranno esposti tutti i progetti e le tavole».

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