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Appello Guide di Alagna: nessuna imprudenza in montagna

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Appello Guide Alpine: «Una montagna più sicura è una montagna amica».

Appello Guide per la sicurezza

Con la bella stagione sono numerosi i turisti e gli escursionisti che hanno scelto come meta le montagne dell’alta Valsesia. Gli operatori del settore ed in particolare le Guide alpine del corpo di Alagna Valsesia hanno deciso di fornire alcuni consigli per poter affrontare nel migliore dei modi una gita in montagna soprattutto allo scopo di renderla il più piacevole possibile. «Ogni anno gli interventi di soccorso in montagna aumentano e questo comporta un grosso impegno da parte dei soccorritori che grazie alla indiscutibile preparazione, alla dedizione e alla disponibilità totale sono costantemente pronti ad intervenire troppo spesso a causa dell’impreparazione di chi chiede aiuto mettendo talvolta in serio pericolo l’incolumità degli operatori», spiegano dal corpo guide alpine.

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I consigli

Per questo è molto importante non avventurarsi da soli, anche in sentieri che si pensa di conoscere, soprattutto mai sui ghiacciai che in mancanza dell’adeguata esperienza possono nascondere pericoli talvolta fatali. Occorre poi utilizzare sempre una adeguata attrezzatura : per il ghiacciaio ci vogliono scarponi adeguati, occhiali da sole, il giusto abbigliamento, ramponi. Se si opta per una via ferrata sono indispensabili casco, imbragatura, kit da ferrate con dissipatore. Un adeguato allenamento e una buona forma fisica sono alla base:, così come un corretto utilizzo della tecnologia può essere di grande aiuto (soprattutto Gps) senza abusarne e senza dimenticare il buon senso. E in caso di emergenza occorre sapere come comportarsi. In caso di necessità chiamare il 112. Lasciarsi intervistare dall’operatore per fornire in modo corretto il luogo dove ci si trova, le condizioni meteo, le condizioni dell’eventuale infortunato (coscienza, incoscienza, attività respiratoria, traumi, ferite, emorragie, ora dell’accaduto).

Non sopravvalutarsi

Ma soprattutto non bisogna sopravvalutarsi: farsi accompagnare da una guida alpina non è segno di debolezza ma di buon senso. Meglio indicare a famigliari, amici, albergatori operatori degli impianti di risalita l’itinerario che si intende affrontare. Lasciarsi avvolgere dal piacere della montagna in tutti i suoi aspetti. Fermarsi ad ammirare i fiori o ascoltare il rumore dei ruscelli sono momenti di arricchimento culturale e dello spirito. Una gita in montagna non è una competizione: è un momento per ritemprarsi e per comprendere la fatica di chi ha sposato questo tipo di vita sugli alpeggi. In fondo una montagna più sicura è una montagna amica.

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