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Allarme otorino: entro l’anno via da Borgosesia due specialisti
Allarme otorino: entro l’anno via da Borgosesia due specialisti. Il “Comitato permanente di sorveglianza e proposta a difesa della sanità valsesiana e vercellese” fa il punto su una delicata situazione del nosocomio valsesiano.
Allarme otorino: entro l’anno via da Borgosesia due specialisti
«In questo momento – dice Daniele Baglione, sindaco di Gattinara, portavoce e ispiratore del Comitato – vogliamo interpellare la direzione generale per chiedere come intende procedere riguardo alle problematiche che a breve toccheranno il reparto di otorinolaringoiatria. Per fare una rapida cronistoria, ricordiamo che otorino era già stato oggetto, poco più di anno fa, di dibattito tra il nostro Comitato ed i vertici aziendali. Ciò aveva permesso di ottenere il ripristino totale dell’attività chirurgica e della reperibilità per gli interventi in regime di urgenza. Ora però si configura un altro allarme legato al pensionamento entro fine anno di un medico specialista e al contestuale trasferimento di un secondo specialista, si dice già dal mese di novembre».
Preoccupazione
La preoccupazione è alta: «Se consideriamo che “tanto mi dà tanto” i conti son presto fatti e lo scenario che ci attende per quanto riguarda l’otorino sarà, come siamo abituati a registrare, di malfunzionamento, riduzione e interruzione anche di questo servizio: proprio le ciò che non vogliamo e per cui ci battiamo».
E si tratta di uno scenario che potrebbe presentarsi di qui a breve, vista l’imminenza del trasferimento di uno specialista.
«Vista l’imminenza dei fatti – conclude Baglione – e non avendo ancora notizia alcuna di come la direzione intenda risolvere il problema, quello che il Comitato sollecita oggi è un segnale di attenzione sulla questione otorinolaringoiatria. Questione, peraltro, che sta molto a cuore al territorio in quanto questo reparto, oltre a vantare una illustre storia, in Valsesia conserva oggi una grande stima da parte degli utenti come dimostrano i risultati di attività ed il numero di pazienti in coda per essere operati».
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