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Allarme siccità del Consorzio Baraggia: serve la nuova diga sul Sessera

Il presidente Leonardo Gili: «Se fossero state realizzate le opere previste non saremmo in questa situazione».

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Le precipitazioni scarseggiano, la risorsa idrica è sempre centellinata e il Consorzio Baraggia rilancia ancora il progetto di ampliamento della diga in Valsessera.

Grido d’allarme del Consorzio Baraggia

Complice un inverno senza precipitazioni e un autunno altrettanto scarso, il Consorzio della Baraggia lancia un grido d’allarme. La quantità di acqua presente nei tre invasi di competenza che servono le province di Biella e Vercelli sta scarseggiando.

«Se la situazione resta questa, potremmo essere costretti a non aprire l’irrigazione – commenta il presidente Leonardo Gili –. A rischio ci sono quasi 4.000 ettari di campi coltivati a mais e riso». Anche perché c’è da pensare di servire la risorsa idrica alle famiglie dei Comuni aderenti al Sii.

Si torna a parlare della diga sul Sessera

Sulle cause dell’emergenza Gili sembra categorico: oltre all’assenza di precipitazioni, sono mancate anche le opere che in questo periodo siccitoso avrebbero potuto garantire l’idropotabile ai Comuni. «Siamo a questo punto perché ai tempi non sono state realizzate le opere. Senza due dighe, comuni e migliaia di persone rimarrebbero senz’acqua e dovrebbero essere serviti tramite autobotti, che peraltro non ci sarebbero neanche», prosegue Gili.

Il riferimento è all’invaso sul Sessera di cui si sta parlando da oltre 15 anni. Proprio nei mesi scorsi, agli aspiranti parlamentari del territorio, il Consorzio Baraggia aveva inviato un dossier con un piano di interventi decennali, modulato per tappe che consentano ai bacini di reintegrare le scorte, in attesa della costruzione del nuovo invaso sul Sessera (opera da 12,3 milioni di metri cubi d’acqua).

Se ne parla dal 2006: i progetti sono in fase di valutazione d’impatto ambientale, ma mancano i finanziamenti. E gli ultimi Governi non hanno previsto un euro per questa partita. Eppure nella lettera ai parlamentari, il presidente del Consorzio aveva ricordato che «le dighe servono a garantire riserve di acqua potabile, producono energia e consentono di irrigare il nostro territorio».

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