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Borgosesia volontaria offesa in ospedale per una mascherina

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Borgosesia volontaria offesa in ospedale per una mascherina.   L’episodio è accaduto nei giorni scorsi all’ospedale di “Santi Pietro e Paolo” che in questa difficile situazione legata all’emergenza del Covid 19 (e alle inevitabili tensioni che innescano per via delle tante prescrizioni da osservare) è finito già altre volte nell’occhio del ciclone.

Borgosesia volontaria offesa in ospedale per una mascherina

Stavolta però la “vittima” non è un paziente o un parente di un ricoverato (come segnalato nelle scorse settimane da altri utenti), ma una persona che presta servizio volontariamente all’interno del nosocomio.
La ragazza ha voluto rendere nota la vicenda raccontandola su Facebook. Un post peraltro condiviso da altre persone. Questi i fatti riferiti dalla volontaria. Quando un uomo ha varcato la soglia del “Santi Pietro e Paolo”, la giovane lo ha invitato a indossare una protezione pulita sopra a quella personale e soltanto per il periodo di permanenza all’interno del nosocomio. Una regola a tutela di tutti, e comunque da rispettare.
La reazione, a quanto sembra, è stata spropositata e decisamente maleducata, tanto che la giovane a un certo punto è scoppiata a piangere, trovando consolazione nei componenti del personale sanitario.

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Come accennato, la vicenda è venuta alla luce grazie a un post su Facebook e nei commenti sul social network sono piovute parole di incoraggiamento per la giovane volontaria e di condanna per l’uomo. Qualcuno si è chiesto se la stessa maleducazione sarebbe stata “sfoderata” se dall’altra parte ci fosse stato, anziché una giovane donna, un ragazzo o un uomo, altri hanno condannato senza se e senza ma il “maleducato” di turno.

Il commento

E Daniela Denicola, presidente della Cri di Borgosesia, ha così commentato: «Io posso fare solo i complimenti alle volontarie e volontari di Croce rossa Borgosesia che con grande passione svolgono quotidianamente con impegno e serietà i compiti assegnati. Lo fanno con educazione sia che sia pre-triage o altri servizi perché loro sono così, hanno nel cuore il volontariato e si riempiono di tutto il bene che possono fare per la comunità. E grandi complimenti a chi pur essendo stata offesa pesantemente non ha reagito, non ha offeso, e non smetterà di fare del bene».

 

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