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Cagnolino picchiato sotto gli occhi di un ragazzo | La lettera

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carabiniere sventa suicidio

Cagnolino picchiato sotto gli occhi di un ragazzo. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore.

Cagnolino picchiato sotto gli occhi di un ragazzo

«Nella giornata di domenica, intorno alle 13.30, mi trovavo sul balcone di casa dei miei genitori ad osservare le persone che iniziavano ad affollare il Parco Magni, all’entrata di via Vittorio Veneto, dopo la pausa del pranzo. Il clima piacevole ha convinto molte persone a regalarsi un po’ di svago nel polmone verde di Borgosesia. Passavano famigliole con bambini che raggiungevano il parco correndo, gruppi di adolescenti alcuni col pallone alcuni con la classica copertina per starsene tranquillamente sdraiati a prendere il sole, persone anziane che procedevano lentamente per raggiungere il bar del parco per un caffè o per una partita a carte e via di seguito.
Per un momento la mia attenzione è stata attirata da una ragazza, apparentemente trentenne, con uno zaino sulle spalle e un cagnolino al guinzaglio di taglia medio-piccola, di colore nocciola, seguita da un ragazzino che portava una sedia da picnic. La scena era piacevole, mamma con bambino, cagnolino e, probabilmente, il necessario per la merenda contenuta nello zaino e la sedia da picnic per rendere più comoda la permanenza. Mettevano allegria al solo guardarli. Arrivati in prossimità dell’entrata il cagnolino ha cominciato a tirare perché sicuramente felice di sgambettare sul prato del parco, ma la ragazza improvvisamente ha dato un un tiro deciso al guinzaglio per frenare l’entusiasmo del cagnolino dopodiché si è chinata dandogli tre violente sberle. La prima sulla testa ha fatto cadere la bestiola, la seconda sulla pancia e la terza sulla coscia, quando il cagnolino era ormai con la schiena a terra e le zampe in aria. Nell’assistere la scena ho gridato alla ragazza che per tenere gli animali in quel modo avrebbe anche potuto fare a meno di averne. La ragazza ha risposto, urlando, che dovevo farmi i fatti miei sparendo dietro il muro.
Ritengo che la scelta di avere un animale debba essere una scelta consapevole e, come tale, nutrire il giusto rispetto per l’animale stesso, indipendentemente dall’animale. Già la violenza sugli animali disturba parecchio, ma la cosa peggiore é che in quel momento, con il suo gesto, stava trasmettendo al ragazzino un segnale pesantemente sbagliato e decisamente diseducativo. Mi auguro che il ragazzino abbia sensibilità e rispetto decisamente superiori rispetto a quelli della persona “adulta” con la quale si trovava. Gli animali sono esseri straordinari e il rispetto nei loro confronti ci rende persone migliori. A patto che il rispetto non sia solamente un optional incluso nel carattere delle persone. Un saggio proverbio dice: se una persona vuole un parente si porti a casa un cane».
Natale Locca

Foto d’archivio

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