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Con una gamba amputata hanno percorso 342 chilometri in montagna

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Con una gamba amputata hanno percorso 342 chilometri a Courmayeur.

Con una gamba amputata hanno percorso 342 km

Un’altra impresa portata a termine. Stavolta a Courmayeur. C’erano anche Loris Miloni di Pray e il biellese Massimo Coda nel gruppo di dieci amputati che hanno compiuto il “Tor in gamba”, un viaggio di una settimana sull’Alta Via 1 e 2 della Valle d’Aosta. Partiti il 12 settembre, hanno tagliato il traguardo 19 settembre in mezzo a un autentico bagno di folla.

Un gruppo affiatato

A guidare il gruppo le due anime del progetto, Francis Desandrè e Moreno Pesce, mentre gli altri protagonisti sono stati, oltre a Miloni e Coda, Lino Cianciotto, Andrea Lanfri, Cesare Galli, Massimo Canevago, Salvatore Cutaia e Davide Bendotti.

Tracciato affrontato a staffetta

Sono stati 342 chilometri percorsi, per 24mila metri di dislivello positivo e lungo un percorso massacrante, che ha toccato le cime di Monte Bianco, Monte Rosa, Gran Paradiso e Cervino. Un itinerario che ha ricalcato il mitico Tor des Geants, annullato quest’anno a causa dell’emergenza Covid. Il tracciato è stato affrontato a staffetta. Grande gioia all’arrivo, dove, dopo la grande fatica, c’è stata la soddisfazione dell’applauso del pubblico.

Ripeterlo nel 2021?

Ma non finisce qui, Desandrè infatti pensa già all’anno prossimo e promette: «Un 2021 molto scoppiettante, abbiamo dei cavalli di razza e dobbiamo farli correre». Sulla stessa lunghezza d’onda Pesce: «La cartolina che mi porto a casa è il viale pieno di gente e lo staff sorridente al traguardo. Cuore, passione, volontà, possibilità di far vedere con le nostre gesta che le cose sono fattibili valgono più delle lacrime».

Ultima pazzia di Miloni

Quella di Courmayeur, però è stata solo l’ultima “pazzia” di Miloni, che insieme e Pesce nel 2019 aveva affrontato l’ascesa dalla Capanna Gnifetti alla Margherita, mentre a gennaio (e in quell’occasione c’era anche il biellese Coda) avevano bissato l’impresa. A luglio, poi, erano saliti fino ai 4046 metri della Punta Giordani. Il “Team3Gambe in spalla” è supportato da diverse associazioni (tra cui Fondazione Mazzola e Dynamo Camp) e da alcuni sponsor e ha una pagina Facebook sulla quale si possono seguire tutte le imprese passate e future.

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