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Da Boffalora al rifugio dopo un cammino di 180 chilometri

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Da Boffalora al  rifugio dopo un cammino di 180 chilometri.  La quarantesima apertura del rifugio Boffalora Majerna è iniziata con una camminata di 108 chilometri dalla cittadina di Boffalora fino al rifugio Boffalora a Carcoforo.

Da Boffalora al  rifugio dopo un cammino di 180 chilometri

«Siamo andati a salutare coloro che in questi 40 anni hanno dato il loro impegno per il rifugio – scrivono dal Cai Boffalora – purtroppo non potendo fare una mega festa abbiamo deciso di fare questa camminata di 108 km da Boffalora al Boffalora».

All’iniziativa hanno preso parte tanti amici. La partenza è avvenuta nella giornata di venerdì, domenica il gruppo è arrivato a destinazione. E’ stato un percorso a tappe, il primo pensiero agli amici del Cai «Amici sognatori, visionari, Amici che insieme ci hanno creduto, donando in primis se stessi, mettendoci tutto ciò che di vero da sempre esiste: la passione, l’entusiasmo, la speranza, la voglia di stare insieme condividendo quello che si ha che si crede sempre poco, ma che in realtà è sostanza, è tutto».

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Proprio per celebrare i 40 anni di storia si è deciso di vivere insieme una avventura. «Una di quelle per cui fai dire alla gente “violtar si matt”. “Si forsi sem matt”, così come lo sono stati i nostri cari amici, coltivando quel sogno pazzesco».

Sogno

Per il Cai Boffalora il rifugio sopra Carcoforo è una vera e propria casa: «Quel sogno che è realtà ed ha una forma bellissima, è fatto di pietre, cemento e legno ed è lassù a 1685 metri in quella piccola valle laterale della Valsesia, custodito dalla montagna e dall’impegno di tutti gli amici volontari del Cai. Quel posto che molti chiamano casa, quel posto che per molti è casa. Quel posto che è la casa della nostra grande famiglia del Cai di Boffalora».

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