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Dieci anni di Circuito Viola per aiutare i bambini ammalati

In Valsesia un percorso di solidarietà iniziato nel 2015, adesso l’associazione sostiene una ventina di famiglie.

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Dieci anni di Circuito Viola per aiutare i bambini ammalati. In Valsesia un percorso di solidarietà iniziato nel 2015, adesso l’associazione sostiene una ventina di famiglie.

Dieci anni di Circuito Viola per aiutare i bambini ammalati

Il Circuito Viola ha festeggiato i primi dieci anni di attività. E’ una associazione nata da un sogno: quello di aiutare concretamente i bambini che stanno affrontando particolari patologie. Nel corso degli anni il sodalizio valsesiano è via via diventato un importante punto di riferimento per il territorio nell’affiancare famiglie che si ritrovano a dover affrontare questo impegnativo percorso sanitario. E domenica scorsa i volontari, gli amici e i sostenitori si sono ritrovati per una festa e un pranzo a Ca’ del Lanternon di Bornate.

Per Franca Defabiani, cuore pulsante dell’associazione e nonna di Viola da cui l’associazione prende il nome, un’occasione per fare un bilancio di questi primi dieci anni di operatività.

Franca, come è cominciato il progetto?

Circuito Viola è nato dal sogno di mia nuora, che immaginava sua figlia partecipare a una grande manifestazione sportiva. Da questo desiderio è iniziato un percorso di solidarietà che, insieme a Enea Onlus e alla comunità locale, ci ha portati a far conoscere la malattia rara di Viola ed Enea, la polimicrogiria. Ricordiamo la prima maratona di Milano al termine della quale l’attore Giovanni Storti spinse la carrozzina con Viola alla conclusione del percorso…

Viola era piccolina quando è iniziato il cammino del Circuito…

Già, e quest’anno a settembre compie 15 anni. Ama andare a scuola e in Valsesia proprio tutti la conoscono. Diciamo che attraverso la Onlus ha avuto modo di condividere la sua vita con la Valle e il territorio l’ha accolta e voluta bene sin da subito.

Come è cresciuto il vostro percorso?

Sosteniamo per gli ausili sanitari e la fisioterapia, oltre a Viola, anche Irene, Valentina, Alice ed Endry. Per quanto riguarda invece il progetto relativo la musicoterapia, sosteniamo un’altra dozzina di bambini. Ovviamente siamo sempre ben disposti ad accogliere tutti i giovani guerrieri e provare a tendere loro la mano per aiutarli nelle loro cure.

Cosa significa aiutare i bimbi?

Sono sicura che anche senza la Onlus mia nipote Viola avrebbe avuto la possibilità di accedere a tutte le cure necessarie, ma c’è anche un punto da sottolineare. Le terapie sono abbastanza costose e pensare che le famiglie magari debbano privarsi anche solo di una gita fuori porta, con i bimbi disabili, per sostenere economicamente le cure, è impegnativo. Ricordiamo che la vacanza è un momento di rigenerazione per i piccoli e i loro cari. E quindi nel complesso poter sostenere le famiglie che stanno lottando contro malattie difficili è qualcosa di prezioso.

Come è composta la “macchina organizzativa” del Circuito?

Oltre alla sottoscritta, c’è il mio compagno Orazio D’Eredita, e la bravissima dottoressa Gianna Curacanova. Inoltre i volontari che ci offrono supporto sono ben otto.

Ci sono momenti particolari che sono rimasti particolarmente impressi in questi anni di attività?

Tante sono le esperienze che abbiamo vissuto insieme alle persone, ai ragazzi e alle famiglie. E’ difficile selezionarne alcuni. Ognuno ci ha dato una meravigliosa testimonianza e qualche insegnamento di vita.

Nel corso del primo decennio di operatività tante sono le iniziative portate avanti…

Esattamente, dagli eventi sportivi alle campagne solidali in occasione del Natale e della Pasqua ci siamo dati un gran da fare. Dobbiamo ringraziare di cuore la Valsesia per il sostegno ma anche la zona della Verbania che ci sostiene con l’organizzazione di appuntamenti benefici. Senza contare il grande supporto che ci viene dato dagli Amici di Arola.

Avete altri appuntamenti in programma per il futuro?

Proseguiremo certamente le nostre attività. Una delle manifestazioni clou sarà il 28 settembre la gara Borgosesia-Sacro Monte che è arrivata alla terza edizione. E per il prosieguo, chissà: le idee sono sempre tante.

Altro da aggiungere?

Un grazie, in maniera semplice: a chi ci è sempre stato, a chi ci sostiene, ai Comuni e alle amministrazioni locali, e alle associazioni. Il nostro cuore continuerà a battere per i nostri bimbi.

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