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Francesco Surace nuovo record: 13 ore da Genova alla Margherita passando da Gressoney

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Francesco Surace nuovo record: 13 ore da Genova alla Margherita passando da Gressoney. Un percorso di 245 chilometri: prima parte con la bici, poi a piedi.

Francesco Surace nuovo record: 13 ore da Genova alla Margherita passando da Gressoney

Nuova impresa per l’atleta borgosesiano Francesco Surace: domenica 12 settembre, alle 7 di un mattino pieno di sole, ha raggiungo a piedi, in solitaria, il rifugio Capanna Margherita. Era partito in bicicletta da Genova sabato alle 18, dopo aver pedalato 7ore e 40 minuti è arrivato a Staffal; quindi, si è concesso una sosta rifocillante di 20 minuti ed è ripartito a piedi, alla volta del Rifugio più alto d’Europa.

“A differenza dell’impresa di giugno, quando ho raggiunto la meta passando da Alagna Valsesia, stavolta ho deciso di affrontare il tratto di salita verso la vetta in solitaria, per misurarmi con la mia forza mentale. Ce l’ho fatta, e ne sono ancor più contento”.

Questa volta il meteo lo ha aiutato

Mentre a giugno l’atleta aveva dovuto scontrarsi con condizioni meteorologiche non ottimali, questa volta il tempo molto terso non ha creato ostacoli ed il giovane recordman ha potuto ammirare già da lontano la sagoma del Rifugio Margherita che si avvicinava sempre più, fino a raggiungerlo fermando il cronometro sulle 13 ore.

“Il tempo è stato rilevato da un cronometrista ora è al vaglio della Federazione come da prassi, attendo in queste ore la loro conferma. Questo significherà che avrò realizzato il record per questo percorso”.

In tutto 245 chilometri

Un nuovo record, dunque, per questo ragazzo che non si ferma mai: tanta energia mentale e fisica, che lo ha aiutato ad affrontare un tragitto di 245 km totali, prima in bicicletta e poi a piedi, superando la fatica ed il freddo, per conquistare ancora una volta quella vetta che per lui ha sempre il sapore della vittoria.

2 Commenti

2 Comments

  1. David

    13 Settembre 2021 at 21:27

    Qualcuno sa dirmi se in queste imprese, nei 245 km percorsi in bici c’è sempre un giudice controllore per evitare che l’atleta si metta dietro (o peggio, dentro) un’auto del suo staff per farsi tagliare l’aria, risparmiando preziose energie?
    Perché, se così non fosse, questi fantastici record sarebbero affidati, oltre che alle capacità fisiche, anche all’onestà dell’individuo.

  2. Marc

    16 Settembre 2021 at 13:25

    Mhh… che giudici vuoi che ci siano?! Tutti liberi di fare come vogliono… e in piu’ dove sono i controlli antidoping…
    I record sono quelli delle gare ( ciclismo o atletica in pista, ecc..) Queste sono prestazioni inventate da ognuno che ha i propri sogni!

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