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Giovane commessa del supermarket: “Licenziata per i miei capelli ciliegia”

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Giovane commessa del supermarket: “Licenziata per i miei capelli ciliegia”.  Ha iniziato a lavorare il 24 maggio 2021 e il 3 luglio scorso è stata lasciata a casa, secondo la giovane il motivo è da ricondurre al deciso colore dei suoi capelli.

Licenziata per i capelli “troppo rossi”, la denuncia social di una giovane

Come racconta Prima La Riviera, una commessa di 22 anni, Greta Viola, di Ranzo, in provincia di Imperia, afferma di essere stata licenziata da un supermercato, prima del termine del periodo di prova, per la tinta dei suoi capelli: rosso ciliegia.

Al momento del colloquio di lavoro avevo i capelli della mia tinta naturale, color castano e non c’è stato nessun problema – afferma Greta -. I problemi sono iniziati, quando ho tinto i capelli. Il mio ruolo nel supermercato avrebbe dovuto essere il servizio drive: servire gli utenti che effettuano la spesa online e la ritirano in auto.

Dopo qualche giorno alle casse e qualche altro al drive, Greta viene spostata allo “scatolame”.

Il servizio è attivo dalle 6 alle 9.30 del mattino, quando il supermercato è ancora chiuso – aggiunge -. Dopo qualche giorno ho cominciato a ritenere che ci fossero dei problemi con la mia persona, mi sono chiesta: ‘Forse ho sbagliato qualcosa’. Alla fine mi hanno fatto capire che il problema era il colore dei miei capelli, ma non c’era scritto da nessuna parte il divieto di tingersi i capelli di un determinato colore: né nel contratto e neppure nel regolamento del supermercato.

Non confermata dopo il periodo di prova

Attenendosi sempre a quanto raccontato da Greta, la direzione le avrebbe consigliato di scurirsi i capelli e lei avrebbe obbedito, facendoli diventare mogano, un colore meno appariscente del “ciliegia”.

Torno così alla postazione drive e mi avevano pure garantito che non sarei stata licenziata. Tra l’altro, assieme ad altre ragazze vengo pure promossa capo reparto.

Cosa succede allora?

Il 3 luglio vengo di nuovo convocata dalla direzione. Mi dicono che il mio periodo di prova sarebbe finito lì. Io chiedo il perché e loro rispondono che nel fare la spesa per un cliente, che aveva ordinato online, avevo inserito una confezione di prosciutto, che dopo qualche giorno è diventato nero in frigorifero, forse era andato a male. Ma quel prosciutto, però, non era scaduto, non era colpa mia. Alla fine qualcuno mi ha fatto capire che non seguivo i canoni estetici dell’azienda.

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10 Commenti

1 Commento

  1. tartaro

    16 Luglio 2021 at 15:34

    eh cara commessa, il mondo e pieno di stupidità, che molti seguono, ma non capiscono che ci sono anche regole non scritte su carta ma nella società naturale, ed io entrare in un centro commerciale, ed essere servito da una commessa , con tatoo, piercink e capelli colorati alla pazzia, mi fa un pò schifo e rispecchia la mancanza di igiene, ( anche se poi garantisci che ti lavi con tutti i saponi del mondo )posso sbagliare io ma il mondo è sempre andato avanti migliorandosi in tutto, ma in quel modo si e ai margini della società molto decadente.

    • Gio

      16 Luglio 2021 at 16:59

      92 minuti di applausi per aver dimostrato di essere un retrogrado bigotto. Certo magari preferisci essere servito da una ragazza dall’aspetto ordinato, che però magari si lava ogni tanto e cambia i vestiti una volta alla settimana e che va in bagno senza poi lavarsi le mani (saresti sorpreso di leggere quanto emerge da certe statistiche in tal senso). Hai scritto “posso sbagliare” e ti assicuro che hai decisamente sbagliato.

      • tartaro

        16 Luglio 2021 at 18:29

        ma io raddoppio gli applausi, che dimostri di quella categoria, anche se ti lavi con il miglior sapone del mondo, ma e anche vero che ci sono , che non si lavano mai x un euro di sapone,
        eh il mondo cammina cosi, ma se fai una stima generalizzato, chi si presenta con tutte quel porcherie addosso,davanti in certi abbienti fa un pò ridere, e molti si pendono di averlo fatto !

  2. tartaro

    16 Luglio 2021 at 18:38

    e poi trovami un laureato il migliore al mondo, con la faccia tatuata, presentarsi in banca x lavorare, e poi vedi che risate ti fanno.
    mi sembra la logica l’aspetto della persona in un mondo moderno x una vita migliore, se poi la butti via , in strampallate follie della moda, triplico gli applausi.
    ognuno a casa sua la pensa come vuole, ma e la differenza tra pubblico e privato che le persone mescola la vita sociale

    • Gio

      17 Luglio 2021 at 8:46

      La ragione principale è la società di falsi perbenisti, al 99% cattobigotti, che pubblicamente affermano che un laureato per lavorare in banca (e già questo binomio deve fare inorridire, perchè per sprecare 3 o 5 anni di laurea per lavorare in una banca, onestamente è meglio andare a zappare la terra) deve essere pulito e cristallino, dimostra la vastità dell’errore, considerando quanto sono putride e corrotte le banche. Società di falsi perbenisti che associano ancora un tatuaggio alla criminalità, o in generale la diversità dal loro falso standard di “bene” (che siano il colore della pelle, dei capelli, i tatuaggi, l’orientamento sessuale) instillato dalle errate ideologie di una religione come quella che appesta il nostro Paese da oltre 2 millenni. Ma il Mondo e la società stanno cambiando e questo falso perbenismo scompariranno. Ci sono Nazioni infinitamente più progredite dell’Italia che sono già ben oltre questi ridicoli concetti di falso perbenismo.

  3. coccodrillo ke te magna

    17 Luglio 2021 at 9:36

    è tutta invidia la tua gio !!!!! lo sai perchè ? perchè non te lo puoi permettere di stare in una società di perbenino come dici tu, e il mondo cammina sempre x come lo vediamo, e tu sei solo un numero come tanti, ma se ti danno la valigia pieno di soldi da star bene, cambi discorso e pure la mentalità.

    • Gio

      17 Luglio 2021 at 12:29

      Complimenti per il nome ridicolo che fa coppia con quanto è ridicolo il tuo commento. Invidia? E per cosa? Per il falsi moralisti e i falsi perbenisti? Io vivo ben al di sopra di questa società ridicola fatta di apparenze e mi commuovo dalle risate a leggere la supponenza e la ristrettezza mentale di quelli come te, povero plebeo. Sei tu il numero come tanti, lo hai appena dimostrato con il tuo piccolo commento 😀 Vivi così, nella tua cristallina ignoranza, fin che puoi.

  4. CLARA

    17 Luglio 2021 at 10:25

    Sono assolutamente d’accordo con lei Gio. Nel non ledere le regole, anche quelle “non scritte” (!?), è certamente ai primissimi posti il rispetto dell’igiene, i tempi attuali lo dimostrano bene, ma questo è a prescindere da come ti senti di vivere la tua immagine. E’ tragico che, per lavorare, ci si debba mascherare per per essere “adatti ad un ruolo”…Siamo veramente ancora un pò indietro su questo tema!

  5. passerotto cip cip

    17 Luglio 2021 at 15:47

    ma va la, ma di che cosa state parlando ? volete imporre voi le regole, che non siete i responsabili della società commerciale ? chi apre un attività, decide di come deve essere gestita, anche su canoni estetici x la miglior immagine alla sua attività, ma i fatti privati ognuno se li tiene a casa sua, e se qualcuno non gradisce la decisione dell’azienda cambia lavoro.
    ma e tutta invidia che non muore mai, x chi ha un lavoro bello e chi brutto, se poi non si lava x carità, andate in lavanderia.

    • Paolo

      18 Luglio 2021 at 8:43

      Ma di quali regole parla? Il colore dei capelli è una regola? Avere un tatuaggio è una regola? Guardi che è proprio con queste “regole” che si dimostra una spaventosa, profondissima ignoranza e dal momento che lei pare essere d’accordo, condivide la medesima ignoranza. Provi a cambiare nazione lei, che qui quelli come lei non sono graditi.

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