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In Valsessera progetto di telemedicina per sostituire i medici che non ci sono

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A Coggiola il progetto di telemedicina

In Valsessera parte il progetto-pilota per la telemedicina (medicina a distanza). «Si rimedia ai dottori che non ci sono».

Un progetto di telemedicina a Coggiola

Parte dalla Valsessera il servizio di telemedicina che l’Asl Vercelli ha predisposto per far fronte al sempre minore numero di medici di base sul territorio. Il servizio dovrebbe consentire ai cittadini dei piccoli paesi di ridurre al minimo gli spostamenti.

Il servizio ha come punto di riferimento la Casa della salute di Coggiola, che ospita gli ambulatori dei medici di base che aderiscono alla sperimentazione. Si tratta, in particolare, della dottoressa Rosella Giuliani e del dottor Hamid Ghannadzadeh). Oltre a questo, anche una serie di altre attività che spaziano dai prelievi ad alcune tipologie di visite specialistiche.

Anche a Portula

Ma anche a Portula, in un locale messo a disposizione dalla farmacia Tallia, l’infermiera di famiglia Giuseppina Di Biase è disponibile per incontrare i pazienti che vogliono collegarsi con il proprio medico di base per una visita.

«Questo è solo il primo passo – spiegano dall’Asl –. A breve il servizio di telemedicina sarà ampliato rendendo possibili anche le visite specialistiche e di refertazione in valle, utilizzando per i collegamenti la Casa della salute di a Coggiola, senza dover raggiungere gli ospedali di Borgosesia o di Vercelli».

Soddisfatta la direzione Asl

Commenti soddisfatti da parte della direttrice generale dell’Asl Eva Colombo e del direttore del distretto Germano Giordano.

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«Asl Vercelli è la prima in Piemonte a strutturare questa attività, che partendo dalla Valsessera sarà presto proposta anche in altre valli, come la val Semenza e la val Mastallone. Il nostro obiettivo è non lasciare mai sole le persone, mettendo a disposizione un’offerta sanitaria basata su tecnologie avanzate e sempre più vicine alle esigenze del paziente».

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