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Licenziamenti consensuali per ridurre il personale. In Valsesia tessile col freno tirato

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segnali di ripresa

Licenziamenti consensuali per ridurre il personale. In Valsesia tessile col freno tirato. Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio l’economia.

Licenziamenti consensuali per ridurre il personale

«La situazione è ferma purtroppo perché se andiamo a vedere i volumi d’affare c’è stato un buon riscontro ad aprile, ma le previsioni non sono delle migliori – interviene Alessandra Ranghetti Uil tessile -. A livello nazionale il tessile lavora molto per il mercato straniero più che per il mercato interno. Al momento mercato cinese, giapponese e coreano stanno girando, gli altri mercati come Germania e America sono fermi. Tra l’altro i grandi magazzini americani stanno fallendo. C’è un grande problema di insicurezza. Dal mio punto di vista ce la porteremo avanti per tutto il 2021».

Soluzione

La soluzione è il vaccino: «Prima usciamo e prima riusciamo a recuperare. Le aziende si stanno organizzando per il futuro. Anche i grandi gruppi si stanno snellendo per la ripartenza, come Loro Piana e Colombo, oltre ad altre aziende del Biellese». Come? «Tramite un accordo quadro dove ci sono licenziamenti consensuali a fronte di una buonuscita – riprende Ranghetti -. Non è un licenziamento ma una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. E’ una soluzione adottata soprattutto dalle persone vicino alla pensione, piuttosto che fare cassa preferiscono fare accordo: avere disoccupazione e in più un aiuto dall’azienda per colmare i mesi che mancano alla pensione».

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Dipendenti

I sindacati hanno puntato a tutelare il dipendente: « La cosa era appetibile. Abbiamo salvaguardato anche l’assicurazione sanitaria anche per i lavoratori che sceglievano il licenziamento volontario fino alla pensione».

Aziende

Una strada che conviene anche all’azienda: «Certo, l’accordo permette di snellisce l’organico per essere pronta alla ripartenza». La situazione però è difficile: «Una batosta al settore tessile è stata dettata anche dalle mancate cerimonie, anche lo smartworking non ha agevolato. Per assurdo sono aumentati i volumi negli articoli sportivi, nei casual. Chi ha avuto un picco sono le ciabatte. Oppure le tute da ginnastica, sta cambiando anche il modo di porsi di quotidianamente».

Futuro

Ma si cerca di guardare anche avanti: «Un lato positivo c’è: possiamo dire: che le aziende si stanno riorganizzando per essere più forti di prima»

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