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L’ingegnere: ecco come è crollato il ponte di Romagnano

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L'ingegnere: ecco

L’ingegnere: ecco cosa potrebbe essere successo al ponte di Romagnano per determinare il crollo. Gianni Brugo analizza in un video i fatti e avanza un’ipotesi.

L’ingegnere: ecco cosa potrebbe avere causato il crollo

Perché il ponte tra Romagnano e Gattinara è crollato? E perché è avvenuto non al culmine della piena, bensì quando l’acqua si stava già abbassando? Ad avanzare un’ipotesi è un ingegnere: «Il fiume ha scavato sotto uno dei piloni situato sul lato verso Gattinara e, quando l’acqua è scesa, il pilastro è collassato facendo sprofondare la sede stradale». Sulla possibile causa è intervenuto infatti l’ingegnere gattinarese Gianni Brugo. Con un video pubblicato sui social il professionista spiega cosa verosimilmente potrebbe essere accaduto nella tarda mattinata del 3 ottobre.

L'ingegnere: ecco

Le forze

«Perché il ponte è crollato quando l’acqua era già notevolmente scesa? Un primo indizio – spiega Brugo – è dato dalla testimonianza della formazione di un gorgo al mattino nelle vicinanze del pilone. Il moto turbolento ha scavato una camera sempre più grande sotto il pilastro. Il ponte non è crollato in questa fase perché erano presenti due forze che agivano dal basso verso l’alto, contrastando il peso del pilone e delle campate ad esso appoggiate. Si tratta della spinta idrostatica e di quella idrodinamica; la prima dipende dalla quantità di acqua, la seconda dalla velocità. Quando il livello del fiume si è abbassato insieme alla velocità le due forze si sono affievolite, non riuscendo più a contrastare il peso della struttura. E’ stato un errore – conclude Brugo – riaprire il ponte perché l’acqua era scesa; si dovevano effettuare prima dei controlli».

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3 Commenti

1 Commento

  1. Giuseppe

    21 Ottobre 2020 at 7:19

    E io che pensavo che fosse caduto per colpa di un ufo atterrato sopra, meno male che ci sono i tecnici a spiegare cos’è successo, forse dovrebbero fare anche delle verifiche e interventi preventivi.

  2. Paolo

    22 Ottobre 2020 at 14:52

    Tutto spiegato bene ma come facevano a fare delle verifiche con la piena ? Se le facevano avreste detto ! Non dovevano farle con la acqua alta dovevano aspettare che si abassasse sono solo critiche e basta senza senso la prossima volta mettetevi in prima fila non dopo e comunque sarebbe crollato lì stesso

    • Manuele

      1 Novembre 2020 at 16:55

      Paolo ,è sufficiente tenere i ponti chiusi 48 ore in più nei post piene straordinarie , non c’è nulla da verificare , se vi è stata erosione di un basamento il ponte crolla uguale al calo della pressione che lo sostiene ma magari non ammazzi le persone , il fatto non sia capitato ha un solo nome “Miracolo” .

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