«Mettere queste persone nel palazzo comunale, simbolo del paese, non lo trovo una cosa corretta – spiega Laura Speranza, consigliere di opposizione -. Teniamo conto che si tratta di una scala unica che mette in comunicazione alloggio e uffici. Prima di tutto c’è una questione di sicurezza. Negli uffici ci sono carte di identità e altri documenti sensibili, le porte che chiudono gli uffici poi non sono così robuste. Insomma lasciare il municipio in mano a migranti del progetto Sprar non lo trovo una cosa giusta». Speranza aggiunge: «Viste le difficoltà di diverse famiglie di Coggiola, l’alloggio si poteva sistemare prima e metterlo a disposizione di chi è in difficoltà economica. Invece l’amministrazione ha deciso di destinarlo al progetto di accoglienza migranti».
Le firme raccolte e consegnate in prefettura e municipio dalla minoranza non hanno sortito alcun effetto. «Siamo stati ignorati – riprende Speranza -. Inoltre la decisione di mettere un gruppo di profughi all’interno del palazzo comunale è stata presa dall’amministrazione senza neppure interpellarci o chiedere alla popolazione. Non mi sembra un gesto molto democratico…».