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Ospedale Borgosesia uroflussometro guasto da mesi

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attese troppo lunghe

Ospedale Borgosesia è stato per mesi senza un macchinario importante per le patologie dell’apparato urinario.

Ospedale Borgosesia senza uroflussometro

Per mesi l’ospedale di Borgosesia ha dovuto rinunciare all’uroflussometro, fermo per un guasto. Adesso si annuncia la sua sostituzione: ma il problema viene risolto solo dopo che la questione è arrivata all’attenzione della Regione in seguito a una interrogazione. Intanto i pazienti per mesi i pazienti hanno dovuto rivolgersi ad altre strutture. Il sindaco di Varallo Eraldo Botta vuole chiarimenti sulla vicenda: «Da mesi l’uroflussometro dell’ospedale di Borgosesia non funziona. E i pazienti che devono sottoporsi ad accertamenti dell’apparato urinario, vengono semplicemente invitati ad andare in altre strutture. Una situazione incredibile su cui è stata presentata anche un’interrogazione in consiglio regionale».

Il funzionamento

L’uroflussometro è un dispositivo che consente di effettuare i migliori screening delle malattie e delle malformazioni dell’apparato urinario, e di seguirne anche l’evoluzione in terapia. «Insomma si tratta di un apparecchio importante, e per di più all’interno di un ospedale fondamentale e di riferimento per l’intera Valsesia – riprende Botta -. Da mesi i medici chiedono una risposta ed ora per sbloccare tale stato di cose, si è addirittura resa necessaria un’interrogazione da parte del consigliere regionale Gian Luca Vignale».
Il primo cittadino di Varallo non usa mezzi termini: «Ritengo inaccettabile che a oggi non si sia ancora intervenuti per riparare o sostituire l’apparecchiatura, considero il comportamento dell’Asl Vercelli un triste esempio di puro menefreghismo a discapito dei cittadini con problemi di salute, e per questo chiedo un immediato interessamento diretto alla soluzione del problema».

Il caso in regione

In una apposita interrogazione il consigliere Gian Luca Vignale del Movimento nazionale per la sovranità della Regione Piemonte ha denunciato la situazione in consiglio regionale: «Da mesi l’uroflussometro non funziona e i pazienti vengano semplicemente invitati ad andare in altre strutture». Da parte sua l’assessore alla sanità Antonio Saitta in aula ha spiegato che «il 25 ottobre è stato firmato l’ordine di acquisto e così, entro 30 giorni, l’apparecchiatura verrà consegnata». Insomma problema in via di risoluzione, anche se si è dovuti arrivare a parlarne in consiglio regionale. «Siamo consapevoli – continua Vignale – che in una struttura ospedaliera un dispositivo possa danneggiarsi, ma è compito della direzione o dell’azienda sanitaria di riferimento procedere immediatamente ad una riparazione o ad una sostituzione». L’assessore Saitta ha inoltre annunciato l’adozione di un piano di investimenti che punterà a sostituire altre apparecchiature tecnologiche. «Ci domandiamo – conclude Vignale – se fosse necessario far trascorrere così tanto tempo e presentare un’interrogazione in consiglio regionale per risolvere il problema».

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