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Polemica dopo il rogo: «Gestione maldestra, meglio i rastrelli dei canadair»

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Polemica dopo il rogo: per i soli aerei del corpo dei vigili del fuoco e quelli in convenzione con la Regione, il costo stimato (da pagare con denaro pubblico) è di due milioni di euro circa. Secondo gli ex volontari grignaschesi, dei quali si fa portavoce Giuseppe Pozzi, gli interventi erano più funzionali una volta, quando si partiva anche di notte con pale e rastrelli, senza aspettare coordinamenti dall’alto.

Polemica dopo il rogo: la lettera degli ex-volontari

Ecco la lettera scritta dagli ex-volontari, che mettono a confronto l’entusiasmo e la coordinazione dei primi anni, con gli ultimi interventi dell’Aib. In particolare, facendo riferimento al rogo del mese scorso, divampato per ben nove giorni e spento poi in definitiva dalla pioggia.
«Nel 1978 – scrivono gli ex volontari  – un gruppo di amici dell’ambiente, qualcuno di loro iscritto al Cai, decise di formare una delle prime squadre Aib della zona. Naturalmente, erano uniti dall’entusiasmo e la consapevolezza di poter intervenire spontaneamente, servendosi di strumenti semplici (pale, rastrelli, falcetti). Inoltre, ci si muoveva anche di notte, senza aspettare che venissero convocati gli interventi per gli spegnimenti degli incendi boschivi. Allora non esistevano i motosoffiatori, gli atomizzatori e i blitz, e in numerose zone non erano presenti le strade tagliafuoco. Fu, per noi, un periodo di grandi amicizie, affiatamento e solidarietà, esisteva un rapporto di grande rispetto per i compagni e per l’ambiente. Non esistevano orari, si interveniva di giorno e di notte e, finché l’incendio non era messo in sicurezza o spento, non si rientrava».

Gestione “maldestra”

«Vedere quello che è successo in questi giorni sulle colline della bassa Valsesia ha qualcosa dell’incredibile: impegnare tre canadair, due-tre elicotteri, si dice centocinquanta volontari fa sorgere molti dubbi. E, soprattutto, chi sono i responsabili del coordinamento di questo maldestro intervento? È per questo che, come ex-membri dell’Aib di Grignasco, chiediamo che i sindaci del territorio facciano le loro mosse da amministratori, anziché mettere taglie inutili e ridicole e che inoltrino domande di dimissioni, o meglio ancora il licenziamento in tronco dei vertici regionali dell’Aib e della Protezione Civile piemontese».

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1 Commento

1 Commento

  1. Jennifer

    3 Maggio 2019 at 17:15

    Condivido pienamente

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