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Quarona chiede i “danni” alla banca chiusa: spesi 2mila euro per la navetta
Quarona chiede i “danni” alla banca chiusa: spesi 2mila euro per la navetta. Non ha ancora riaperto la filiale di Quarona del Banco Bpm-Banca popolare di Novara. E il sindaco Francesco Pietrasanta ha inscenato nei giorni scorsi una nuova protesta davanti all’agenzia di corso Rolandi per sensibilizzare i vertici dell’istituto di credito. «Anche perchè – dice il primo cittadino -, il Comune ha già sostenuto diverse spese per aiutare la clientela e agevolarla negli spostamenti alla sede di Borgosesia. E chiedo che la banca ci rimborsi queste spese».
Quarona chiede i “danni” alla banca chiusa: spesi 2mila euro per la navetta
L’agenzia quaronese è chiusa da metà marzo, dai primi giorni dell’emergenza legata al covid-19, quasi due mesi in cui i clienti sprovvisti di bancomat e home banking si devono necessariamente rivolgere alla filiale di Borgosesia per prelevare contanti e altre operazioni. Nonostante le ripetute richieste da parte di sindaco e correntisti di aprire l’ufficio almeno un giorno la settimana, osservando tutte le misure di sicurezza, la situazione non è cambiata. Tanto che il primo cittadino ha presentato un esposto in procura per valutare se si possa riscontrare una ipotesi di reato per aver sospeso un servizio essenziale per la collettività. «Nemmeno con l’avvio della “fase due” dell’emergenza la situazione è cambiata – conferma Pietrasanta -. A tutt’oggi non sappiamo quando la filiale riaprirà. Eppure, con la ripresa del lavoro, le esigenze per i clienti quaronesi sono anche aumentate».
Navetta
Il Comune prosegue il servizio di accompagnamento dei correntisti alla sede di Borgosesia. «In queste settimane abbiamo fatto più di cinquanta viaggi – evidenzia il primo cittadino -. I numeri sono dunque alti, e l’istituto non ha mai preso in considerazione le nostre richieste. E c’è da considerare anche l’aspetto delle spese sostenute dalle casse comunali». Spese che Pietrasanta ha messo nero su bianco: «Abbiamo un conto che supera ormai i duemila euro. Trenta euro per ogni igienizzazione della vettura, per una cinquantina di viaggi, il rimborso a forfait per benzina e quant’altro che arriva a 350 euro calcolato per 50 centesimi a chilometri, le spese per mascherine, guanti e tute. E già siamo fortunati che l’autista è un volontario, in caso contrario avremmo dovuto distogliere un dipendente comunale. Mi aspetto ora che la Bpm ci venga incontro con un contributo per coprire le spese che abbiamo dovuto sostenere per la loro decisione di chiudere la filiale».
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L.
13 Maggio 2020 at 10:40
Da quanto comunicato da Bpm non sembrerebbe sussistere alcun obbligo di tenere le piccole filiali aperte e anche altri Istituti hanno assunto medesime posizioni sul territorio Nazionale: “Banco BPM: come fissare un appuntamento
Per l’emergenza Covid-19, a seguito delle disposizioni del Governo, Banco BPM ha deciso di chiudere alcuni filiali mentre continueranno ad essere a disposizione quelle più grandi. Per potersi recare in queste ultime, però, sarà necessario fissare un appuntamento. Per capire dove si trova la filiale aperta più vicina alla propria dimora, sarà necessario consultare periodicamente la sezione “trova filiali”, ecco il link e fissare appuntamento. Si dovrà inserire semplicemente l’indirizzo, la città o il Cap.”.
L.
13 Maggio 2020 at 14:33
A questo punto, auguriamoci che se l’Esposto non dovesse andare a buon fine, per motivazioni non ritenute valide o sufficienti in Procura, il Sig. Sindaco rimborsi poi i 2000,00 euro di tasca propria, per le spese del servizio di bus-navetta sostenute, direttamente ai contribuenti quaronesi.
L.
13 Maggio 2020 at 22:16
Mi sfugge il senso logico di dovere accompagnare dei privati cittadini, a seguito della chiusura di una filiale perché stranamente, oggi giorno, non forniti di carta bancomat o del servizio – Home banking (indica quei servizi bancari che consentono al cliente di effettuare operazioni bancarie da casa o dall’ufficio, mediante un semplice collegamento telematico), presso altra Agenzia poco distante della “Banca Popolare di Novara S.p.A.”, a Borgosesia, con fondi dell’Amministrazione. Non riesco a comprendere. Non ci resta che attendere l’esito dell’Esposto; affidiamoci alla Beata Panacea e speriamo…
any
14 Maggio 2020 at 8:42
Certamente il servizio di home banking è utile ma per chi ha dimestichezza con l’uso di pc, o tramite cellulare etc. Ci sono molte persone anziane e non -..che nè hanno piacere di avvicinarsi a questo tipo di servizio e nè magari la possibilità di farlo..o perchè legate al classico servizio di banca face to face con il personale adibito..stessa cosa per quanto riguarda l’uso di un bancomat che se fosse per me andrebbe messo come opzione di pagamento ovunque anche per acquisti online come metodo di pagamento alla consegna per esempio in modo tale che il corriere stesso non possa girare con troppo contante con sè..
L.
14 Maggio 2020 at 9:09
Cara Sig.ra, parliamo di soggetti privati che hanno deciso, senza alcuna costrizione, d’avere un conto corrente bancario con un “Istituto S.p.A.”. Per tali ragioni, non può essere un mio personale problema. L’utilizzo del Bancomat e dei servizi Home – banking è alla portata delle persone più anziane e posso asserirlo con assoluta certezza per esperienza diretta e quindi personale; possono anche rivolgersi e aprire una posizione con altre Banche, tra cui le Poste.
Utilizzare dei soldi dell’Amministrazione per aiutare titolari di un conto corrente “privato” è sbagliato nel metodo; nei casi più gravi basterebbe segnalare la problematica ai Servizi sociali, mettendoli in condizione di risolvere il problema e non certo utilizzare fondi pubblici per un servizio taxi. Liberissimo il Sindaco di segnalare la questione con Esposto alla Procura ma gli esiti non sono affatto scontati ed invero, diversi altri Istituti hanno assunto, a seguito dei Decreti emanati per l’emergenza Covid-19, le stesse iniziative d’accordo con le sigle Sindacali più rappresentative. Quanto sopra per Sua opportuna conoscenza.