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Romagnano consolida gli argini erosi dall’alluvione
Romagnano consolida gli argini. Partiti i lavori sulle sponde del Sesia danneggiate dall’alluvione del 2020.
Romagnano consolida gli argini erosi dall’alluvione
Avviato da un paio di settimane il cantiere per la sistemazione delle sponde del Sesia nel territorio di Romagnano, danneggiate dall’alluvione dell’anno scorso. «In seguito a quell’evento – afferma il sindaco Alessandro Carini – avevamo richiesto all’Agenzia interregionale per il Po di riparare i danni subiti dalle sponde, soprattutto in corrispondenza delle abitazioni».
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La piena del Sesia aveva danneggiato la riva soprattutto lungo l’allea Monterosa, presso le abitazioni situate prima dell’imbocco del ponte della ferrovia, in via Monte Bianco e, sull’altra sponda, nel tratto più vicino al ponte crollato.
Per l’Aipo poca urgenza di intervenire
«L’Aipo aveva preso atto della situazione, ritenendo inizialmente che non vi fosse urgenza nell’intervenire. Abbiamo però mantenuto sempre un canale aperto con l’Ente interregionale e devo dire di aver trovato grande collaborazione. Ritengo che essere tra i primi Comuni a ottenere l’intervento, a un anno di distanza, sia un risultato notevole».
I fondi stanziati erano inizialmente 500mila euro, poi portati a 800mila, anche grazie ai contributi statali post-alluvione.
«Avremmo auspicato che si intervenisse molto prima, ma considerando quanti lavori sono ancora in fase di affidamento anche nelle nostre zone, possiamo dirci soddisfatti. Tutto l’asse del Sesia ha subito danni nell’ottobre scorso e il fatto che si intervenga proprio a Romagnano è significativo».
Lavori alle difese spondali
A tenere i rapporti con Aipo, dopo la fase in cui sembrava che le opere venissero procrastinate, la vicesindaco Elena Scolari, che è riuscita a far riconoscere l’urgenza della riparazione.
«Il primo intervento sarà il ripristino delle difese spondali su entrambi i lati del fiume – spiega Scolari –. Seguiranno gli interventi di messa in sicurezza, riposizionando il materiale asportato, sia che si tratti di terreno o dei massi ciclopici che supportano l’argine. Inoltre, collaborando con l’Anas che sta costruendo il ponte provvisorio, è stato chiesto di alzare l’argine a ridosso delle case di via Monte Bianco e del campo sportivo».
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