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Terapia intensiva bocciata, Borgosesia si arrabbia: l’abbiamo pagata noi

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Terapia intensiva bocciata, ma Tiramani non molla: «Pronti a tutto per far cambiare idea al Governo».

Terapia intensiva bocciata, Borgosesia si arrabbia

«Si chiede di rivalutare l’offerta dei posti letto di terapia intensiva programmati negli ospedali di Carmagnola, Saluzzo e Borgosesia». La doccia fredda è arrivata martedì mattina, in una lettera del ministero della salute, che di fatto boccia il progetto di portare la terapia intensiva al Santi Pietro e Paolo, così come era stato stabilito dal piano regionale.

Tiramani: «Non molliamo»

Tiramani, in questi giorni a Roma, sta cercando di far tornare sui suoi passi il Governo: «Da due giorni stiamo lavorando alacremente per tentare di ricucire i rapporti tra Roma e Torino. Pronti a tutto per dare la terapia intensiva al nostro ospedale».
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Si sollecita anche il Pd

Il sindaco di Borgosesia prende di mira anche i rappresentanti locali del Pd: «Avevano detto che vercellesi e valsesiani potevano ringraziare il Ministero della Salute per aver indicato linee organizzative e destinato fondi per il progetto della terapia intensiva, ora mi aspetto di vederli sulle barricate contro quello stesso Ministero, nel momento in cui ritratta tutto».

Pd: «Serve potenziamento»

Il segretario provinciale del Partito Democratico Michele Gaietta, dal canto suo, spera che la vicenda possa risolversi positivamente: «Noi pensiamo che sia utile un potenziamento complessivo del nostro territorio dal punto di vista sanitario. Per ciò che riguarda Borgosesia, bisogna capire quali sono i criteri che il Ministero giudica insoddisfacenti, tanto da bloccare la terapia intensiva, e se ci sono margini di manovra per risolvere questo aspetto. Noi come partito in Regione cercheremo di approfondire la questione».

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