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Vaccino Covid a Borgosesia da metà gennaio: ecco come si prepara l’Asl

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Vaccino Covid

Vaccino Covid, a Borgosesia la somministrazione potrà partire verso metà gennaio. Le prime dosi andranno alle categorie a rischio.

Vaccino Covid in Valsesia

Anche la Valsesia si appresta a cominciare la campagna vaccinale contro il Covid-19. Le prime dosi del “siero” sono in arrivo e già alla metà di gennaio le prime persone potrebbero fare la tanto attesa iniezione. Questa almeno è l’obiettivo dell’Asl di Vercelli, al lavoro per predisporre al meglio la “macchina” organizzativa. Da metà gennaio e fino all’inizio dell’estate (almeno queste sono le previsioni) si cercherà di vaccinare il maggior numero possibile di persone, secondo un ordine prestabilito, almeno inizialmente: «La prima tornata di somministrazioni sarà riservata alle categorie a rischio – spiega il direttore sanitario Gualtiero Canova – , quindi gli operatori sanitari, medici, biologi, infermieri, tecnici e personale di supporto alle attività ospedaliere quali gli addetti alle pulizie, alle mense, agli operai, ovvero a tutto il personale delle ditte esterne che lavorano all’interno della struttura. Oltre a queste categorie verranno vaccinati i dipendenti e gli ospiti delle residenze per anziani e delle strutture convenzionate, personale delle farmacie e dei trasporti degli infermi.

Il richiamo

Per tutti ci vorrà poi un richiamo con una seconda dose dello stesso vaccino che dovrà essere iniettata a distanza di tre settimane dalla prima. Stando ai primi studi, l’immunità inizia comparire già dopo una settimana dalla prima inoculazione mentre poi si stabilizza efficacemente col tempo. Non esistono per ora elementi scientifici consolidati che ci dicano quale sia la durata dell’immunità, potrebbe anche essere che venga richiesto un rinnovo nel tempo. L’Asl di Vercelli, in questi giorni, sta creando lo staff medico, infermieristico e amministrativo per poter cominciare a vaccinare le circa 6mila persone che avranno titolo a vaccinarsi in questa prima fase. Ovviamente l’inoculazione avviene su adesione volontaria ma si spera che aderisca all’iniziativa il maggior numero di persone, tanto più che trattasi maggiormente di persone “del mestiere” che hanno sperimentato direttamente sul campo quale devastante effetto ha questa malattia.

L’importanza

Tra i primi a vaccinarsi ci sarà lo stesso Canova: «Confermo, che lo farò e sarò tra i primi perché il buonsenso me lo impone. Il vaccino è sicuro e non bisogna avere paura, anzi, più gente lo fa più è più la malattia è destinata a scomparire, meno gente lo fa e più il virus continuerà a circolare. La previsione a medio termine è infine quella di vaccinare tutte le persone dai 16 anni in su entro i mesi primaverili. Naturalmente come già detto, la vaccinazione non rappresenta un obbligo. Si spera quindi che il buon senso e l’intelligenza della gente, il senso di responsabilità verso la collettività sostenute da una campagna mediatica “pro-vaccino” efficace possa reclutare la maggior parte delle persone altrimenti il beneficio della vaccinazione può risultare solo parziale».

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