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Valdilana caldaia fuori uso nello stabile Atc: l’allarme degli inquilini
Valdilana caldaia fuori uso nello stabile Atc: l’allarme degli inquilini. E’ una situazione inverosimile quella in cui si trovano gli inquilini: sedici gli alloggi in totale, di cui cinque di proprietà privata e undici dell’Atc, che in oltre un anno non ha mai risposto ai solleciti e non si è presentata alle assemblee. Anche il sindaco di Valdilana Mario Carli ha provato a smuovere la situazione, ma senza fortuna.
Valdilana caldaia fuori uso nello stabile Atc
Angelo Giovinazzo prova a spiegare la situazione, stanco ormai di rincorrere l’Atc ovunque. «Da tempo sono stati assegnati appartamenti in affitto di proprietà Atc a famiglie extracomunitarie – scrive -. Nessuna forma di razzismo e nessuna discriminazione nei loro confronti, sono stati tutti accolti civilmente. Il problema è che questi assegnatari, da che gli è stato assegnato l’appartamento, non hanno mai contribuito alle spese condominiali, in primis alle spese per il riscaldamento». A pagare insomma sono soltanto le famiglie proprietarie degli alloggi. I conti da due anni sono in rosso, ad oggi il debito supera i 25mila euro. Ci sono i fornitori da pagare, lavori urgenti di manutenzione da fare, amministratore e fuochista da pagare, oltre ovviamente fatture arretrate di molto per la fornitura del gasolio.
Ci ha messo la sua anche il Covid, che non ha permesso di proporre assemblee condominiali, tutto slittato a luglio di quest’anno con la chiusura del bilancio presentato ad Atc. «Il nostro amministratore ha tentato invano di indire ben due assemblee condominiali ma in entrambi i casi Atc, che è il maggior proprietario, ha disertato le assemblee senza dare alcun preavviso o giustificazione, salvo a posteriori dichiarare di non aver potuto partecipare per impegni concomitanti».
Tutto fermo
Insomma tutto è fermo: ci sono i bilanci da approvare, ma soprattutto il debito da ripianare. Da parte dell’amministratore condominiale tutto è stato fatto secondo le regole: di fronte ai mancati pagamenti degli inquilini morosi sono state inviate raccomandante cadute nel vuoto. Toccherebbe ad Atc pagare i conti. «Abbiamo fatto presente la situazione al sindaco Carli che in prima persona si è interessato alla questione ma senza alcun successo, dal momento che Atc gli ha assicurato che avrebbero provveduto a ripianare i conti ma in realtà nulla è stato fatto – riprende Giovinazzo -. Il problema già grave del debito condominiale, si è ulteriormente aggravato dopo che il nostro fuochista si è dimesso, sia perché non pagato, sia perché abbiamo una caldaia datata che necessiterebbe non di manutenzione ma di sostituzione anche perché non è più a norma essendo anche a gasolio». Ci sarebbero anche gli incentivi della Regione da utilizzare, ma anche su questo punto Atc non fa risposto.
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«Ora ci troviamo alle porte dell’inverno. In casa inizia già a far freddo non riuscendo più a raggiungere i 20 gradi – spiega -. La caldaia non è accendibile poiché siamo privi di gasolio in cisterna ed in più siamo privi del supporto del fuochista, oltre a non essere più a norma, perciò passibili di multa da Arpa se accendiamo a nostro rischio e pericolo. L’amministratore ha sollecitato Atc ad approvare i bilanci e a darci una risposta per quanto riguarda la gestione riscaldamento, ma non ha ottenuto alcuna risposta né dalle raccomandate e tanto meno dalla Pec.»
Esasperazione
Esasperati dalla situazione i proprietari degli appartamenti sono pronti a far valere in ogni sede i propri diritti. «Stiamo preparando un esposto da inviare ai carabinieri in cui denunceremo il netto rifiuto da parte di Atc a voler intervenire, farsi carico dei suoi doveri, di ripianare i bilanci pregressi, saldare le fatture dei fornitori e intervenire urgentemente per garantire al condominio una qualunque forma di riscaldamento e corretta gestione degli incassi delle spese condominiali – conclude Angelo Giovinazzo -. Il sindaco, informalmente, ci ha comunicato che, nel caso in cui non si provvederà quanto prima a risolvere il problema riscaldamento, il condominio potrebbe esser dichiarato inagibile. Il problema è che i proprietari, per altro già in possesso di fornitura di metano (che non esiste tra gli affittuari), sono disposti a realizzare impianti di riscaldamento autonomi ma, Atc non lo permette».
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