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Accuse gravissime firmate dai carabinieri. Ma è una truffa
Si parla di pedopornografia e si ordina l’invio delle proprie password per una verifica.

Accuse gravissime firmate dai carabinieri. Ma è una truffa. Si parla di pedopornografia e si ordina l’invio delle proprie password per una verifica.
Accuse gravissime firmate dai carabinieri. Ma è una truffa
Una presunta convocazione per reati legati alla pedopornografia è arrivata nelle scorse settimane a numerose caselle di posta elettronica, generando forte preoccupazione tra i destinatari. Diversi i casi segnalati anche in Valsesia. Ma si tratta, a tutti gli effetti, di una truffa.
Le mail, che appaiono formali e allarmanti, riportano intestazioni e linguaggio che richiamano le forze dell’ordine. Nel testo si legge che, a seguito di presunti controlli sull’attività internet e sui dispositivi collegati, sarebbero emersi accessi a contenuti illegali, compresi materiali riguardanti minori di 18 anni. I destinatari vengono invitati ad aprire un documento allegato e a fornire spiegazioni entro termini molto stringenti, rispondendo a un indirizzo email che richiama impropriamente l’Arma dei carabinieri.
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“Inviateci i vostri dati e password”
In alcune versioni del messaggio, ancora più dettagliate, vengono addirittura indicati i capi di imputazione, come la diffusione di immagini pedopornografiche. Le comunicazioni parlano di indagini in corso e concedono un tempo limitato – spesso 72 ore – per “chiarire la propria posizione”, inviando dati personali, documenti e persino informazioni sensibili come account e password, pena l’iscrizione nel registro degli indagati.
Ma la giustizia, ovviamente, non funziona in questo modo.
I carabinieri: massima attenzione
L’Arma dei carabinieri invita infatti a prestare la massima attenzione e chiarisce che non vengono mai inviate mail di questo tipo, né richieste spiegazioni via posta elettronica o sollecitati contatti diretti tramite indirizzi email. Tantomeno vengono richiesti dati sensibili o credenziali personali.
In caso di ricezione di messaggi simili, l’indicazione è chiara: non rispondere, non aprire allegati e non fornire alcun tipo di informazione personale. Per ogni dubbio o segnalazione è sempre possibile rivolgersi al 112.
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