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Alessandro Barbero a Borgosesia per un convegno sul Medio Evo
Sabato prossimo il teatro Pro loco ospita un convegno di alto livello. L’ultimo di questo tenore risale al 1997.

Alessandro Barbero a Borgosesia per un convegno sul Medio Evo. Sabato prossimo il teatro Pro loco ospita un convegno di alto livello. L’ultimo di questo tenore risale al 1997.
Alessandro Barbero a Borgosesia per un convegno sul Medio Evo
La Valsesia medievale protagonista di una giornata di studi. A Borgosesia è infatti in programma per sabato prossimo, 18 ottobre, un convegno con il professor Alessandro Barbero ad aprire la manifestazione. Lo storico piemontese tra i più autorevoli e seguiti d’Italia darà il via al convegno dal titolo “La Valsesia in età medievale: stato dell’arte e nuove linee di ricerca”. Appuntamento al teatro Pro loco di Borgosesia, a partire dalle 9.30.
L’iniziativa, che ha registrato il tutto esaurito nel giro di poche ore, rappresenta un momento di grande rilievo per la città e per l’intero territorio valsesiano. La presenza di Barbero, che interverrà su un tema di alta specializzazione (i rapporti tra la Valsesia e la nobiltà valdostana tra XIII e XIV secolo) ha sicuramente catalizzato l’attenzione. Ma il successo dell’evento si deve anche alla qualità complessiva del programma, che vedrà riuniti studiosi di primo piano in ambito storico, archeologico e architettonico.
Un’iniziativa che arriva dall’Università
Ad ideare e promuovere l’incontro sono stati il professor Simone Caldano, docente dell’Università del Piemonte Orientale, e l’archeologo Alessandro D’Alfonso (Società Archeologica), con l’intento di riportare Borgosesia al centro della riflessione storica e territoriale.
«Abbiamo pensato di proporre l’incontro qui – spiega Caldano – perché l’ultimo evento simile risale al 1997, ed era stato curato dalla dottoressa Franca Tonella Regis. Inoltre, in varie località della zona sono state promosse iniziative legate alla ricorrenza del documento del 1025: anche Borgosesia meritava un momento di approfondimento accademico».
L’appuntamento è organizzato con il patrocinio del Comune e con il sostegno di istituzioni come la Società storica vercellese, l’associazione di Storia della Chiesa novarese e l’associazione Piemonte Medievale. E si articolerà in due sessioni, una mattutina e una pomeridiana, coordinate rispettivamente da Simone Caldano e da Aldo Settia, tra i più importanti medievisti italiani.
Gli altri relatori
Tra i nomi di rilievo, oltre a Barbero, figurano Franco Dessilani, che interverrà sulle fonti scritte relative all’insediamento medievale in Valsesia nei secoli XI-XIII, e Antonio Olivieri (Università di Torino), che parlerà della tradizione testuale e diplomatica dei giuramenti valsesiani del 1217. Alessandro D’Alfonso, invece, analizzerà i processi di incastellamento nella valle tra XI e XIII secolo.
Barbero sarà il primo a intervenire durante la giornata.
Il suo contributo sarà dedicato ai rapporti diplomatici e politici tra la Valsesia e la nobiltà valdostana tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo: un tema di alta specializzazione, che tuttavia non ha scoraggiato il pubblico, attratto come sempre dalla sua capacità di rendere accessibili anche le questioni più complesse della storiografia medievale.
La sessione pomeridiana si aprirà alle 15 con Flavia Negro (Università di Torino), che affronterà il tema dei confini culturali e politici tra Biellese e Valsesia in età medievale. Seguiranno Francesca Garanzini, della Soprintendenza archeologica per le province di Biella, Novara, Vco e Vercelli, con nuove evidenze nella bassa Valsesia tra tardo antico e alto medioevo, e Angelo Marzi, che illustrerà le dinamiche urbanistiche nei borghi “nuovi” sorti intorno a Vercelli (Gattinara, Seso, Serravalle).
Il pomeriggio proseguirà con Simone Riccardi, che tratterà il passaggio tra Tardo Gotico e Rinascimento in Valsesia, e si concluderà con un intervento dello stesso Simone Caldano, dedicato all’architettura religiosa medievale.
Una vetrina per la Valsesia
Colpisce la risposta entusiasta del pubblico: «Crediamo che il successo dell’iniziativa sia anche una prova concreta del bisogno di cultura che c’è nel territorio – commenta Caldano -. Le persone vogliono conoscere la storia locale, riscoprire le proprie radici, sentirsi parte di un racconto più grande».
Particolarmente significativa sarà anche l’immagine della Valsesia che emergerà dal convegno: non più una valle isolata o chiusa, ma un territorio interconnesso, dinamico, attraversato da scambi, influenze e legami con le aree limitrofe, dalla Valle d’Aosta al Biellese, fino alla pianura. «Spesso la Valsesia è stata descritta come una vallata refrattaria ai contatti esterni. In realtà, le fonti e le ricerche mostrano una realtà opposta: una valle ricca di relazioni, centrale nei giochi di potere e negli equilibri territoriali medievali».
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Renata Cominelli
11 Ottobre 2025 at 12:13
Come fare per poter partecipare?
Ardmando
13 Ottobre 2025 at 8:10
“L’iniziativa, che ha registrato il tutto esaurito nel giro di poche ore”
E’ scritto nell’articolo