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Davanti a casa moto come fossero al Mugello. La protesta a Valduggia
La testimonianza di un cittadino che abita a pochi metri dalla provinciale per il Cusio.
Davanti a casa moto come fossero al Mugello. La protesta a Valduggia. La testimonianza di un cittadino che abita a pochi metri dalla provinciale per il Cusio.
Davanti a casa moto come fossero al Mugello. La protesta a Valduggia
«La Cremosina non è il Mugello: è ora di far qualcosa per convincere finalmente i motociclisti a moderare la velocità». È questo lo sfogo di Paolo Spreafico, che a Valduggia vive proprio a pochi metri della strada provinciale che collega la Valsesia al Cusio. E che lo scorso fine settimana è tornato ad assistere alle solite scene “da brivido” che nella stagione calda sono continue, specie nei fine settimana.
«A chi non piace fare un bel giro in moto? – sottolinea Paolo -. Il problema è che c’è gente che non rispetta i limiti di velocità e forse si crede un pilota in pista, creando pericolo ad altri».
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Se ne vanno anche i ciclisti
Da tempo la circolazione a folli velocità sulla Cremosina è al vaglio di diversi enti. I controlli sulla strada che collega Valduggia a Pogno sono stati aumentati, eppure c’è ancora chi ha il brutto vizio di “dare gas” e sfrecciare. Tra l’altro, sono stati numerosi anche gli incidenti, alcuni dei quali sono costati la vita anche ad alcuni motociclisti.
«Viaggiare sulla Cremosina è molto pericoloso al punto che i ciclisti di domenica sembra proprio che non vadano più per paura di essere investiti – evidenzia Spreafico -. A Valduggia sulla circonvallazione si sta verificando una situazione simile e bisogna intervenire al più presto».
“Non aspettiamo la tragedia”
Il punto è che chi non procede con cautela può diventare un pericolo per tutti. «Io vivo in via Gabuzio, a ridosso della provinciale, e vicino ci sono altre abitazioni. Pensiamo solo un attimo se qualcuno dovesse uscire in strada e nel frattempo passano i motociclisti ad alta velocità. Oppure immaginiamo se qualche ragazzino con la bici venisse travolto dai campioni in moto: che si fa? Non possiamo attendere che scappi il morto per far qualcosa…»
Paolo ha sollevato la questione anche sui social e numerosi sono stati gli interventi degli utenti. «Addirittura c’è chi ha proposto una sorta di zona a traffico limitato ad hoc per i motociclisti, in maniera tale che non possano transitare in certi momenti della settimana su alcuni tratti. Credo che semplicemente si potrebbe mettere un rilevatore di velocità che ricordi agli motociclisti di rispettare i limiti».
In arrivo telecamere
Che la questione sia da prendere in considerazione è evidente. Le soluzioni al problema potrebbero essere davvero molte, alcune applicabili nel giro di poco tempo, altre forse più complicate.
In ogni caso, proprio di recente si è avuto il via libera per collocare un tutor che rileva la velocità media: sarà attivata una prima telecamera all’altezza del piazzale dell’ex stabilimento Ragno, e una seconda vicino all’incrocio per la strada che conduce a Zuccaro e Rastiglione.
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Maurizio
20 Aprile 2024 at 12:33
Anche la strada che sale a Mera da Scopello è considerata un circuito per auto e moto. Sul rettilineo davanti alle case della frazione Ordarino bisogna stare attenti ad attraversare la strada perché la velocità di auto è moto è da autostrada e il comune non fa niente per cercare di ridurre la velocità. Basterebbero due dossi e il problema sarebbe risolto.