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Incidente alle ferrovie di Borgosesia, la Cgil: chiarezza sull’accaduto

L’altro giorno uno degli operai si è ferito in modo grave. «Era un precario».

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Incidente alle ferrovie di Borgosesia, la Cgil: chiarezza sull’accaduto. L’altro giorno uno degli operai si è ferito in modo grave. «Era un precario».

Incidente alle ferrovie di Borgosesia, la Cgil: chiarezza sull’accaduto

C’è un uomo che ha riportato gravi lesioni, si faccia chiarezza su quanto accaduto. E’ la richiesta della Cgil provinciale di Vercelli in merito all’incidente occorso l’altro giorno a Borgosesia, quando un operaio di quelli impiegati nei lavori alla ferrovia è stato portato in ospedale con codice rosso.

L’uomo non era in pericolo di vita, ma la situazione imponeva la massima urgenza. «Vittima del grave infortunio – sottolinea la Cgil – un operaio dipendente Unifer, ditta esecutrice in appalto dei lavori di adeguamento della linea ferroviaria Novara-Varallo. Lavoratore occupato con un contratto in somministrazione, ovvero oltremodo precario. La dinamica dell’incidente è in fase di accertamento, ma è già acclarato che l’operaio ha riportato gravi lesioni. Purtroppo, per l’ennesima volta torniamo a denunciare un infortunio le cui conseguenze  potevano essere nefaste».

Chiesta la massima vigilanza

«Tutta la Cgil ribadisce la necessità della vigilanza, indispensabile nell’applicazione rigorosa delle norme di sicurezza in tutti i cantieri, nei lavori in appalto e nello specifico nei cantieri di manutenzione ferroviaria. Altro elemento su cui è necessario intervenire è la stabilizzazione dei contratti e la formazione per tutti i lavoratori. Vigilare senza indugio è l’unica via per attuare tutte le forme di prevenzione che possono evitare qualsiasi infortunio»

Questa la posizione di Valter Bossoni, segretario generale della Camera del lavoro Vercelli Valsesia e Ivan Terranova, segretario generale Fillea Cgil Vercelli Valsesia.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    7 Marzo 2024 at 15:22

    Il 90% delle parole spese sul tema della sicurezza sul lavoro è aria fritta. Nel 90% dei casi i lesionati e i morti sono causa del loro stesso male perchè non rispettano le norme di sicurezza anche quando ci sono, oppure è la semplice casualità (la stragrande maggioranza dei casi) perchè come recita un detto “solo chi non fa nulla non si fa male”. In Italia si tende, come al solito, a fare di ogni erba un fascio e a buttare nel calderone statistico-mediatico, ogni caso senza distinzione alcuna pur di produrre numeri e percentuali per fare notizia. La realtà è che nonostante tutte le manfrine, gli incidenti e i morti sul lavoro non potranno mai essere eliminati, perchè la casualità ci sarà sempre così come la personale negligenza o la disattenzione (per mille mila ragioni personali differenti). In Italia si riempiono pagine di giornali di numeri e statistiche ad uso e consumo unicamente del popolino impressionabile. Così sembra che ogni cosa sia un’emergenza, una scia di morte e violenza senza fine che nemmeno ad Haiti hanno mai visto. Smettiamola con il calderone statistico-mediatico e con il sensazionalismo (lo stesso che strombazza i dati sugli omicidi di donne, che restano comunque i più bassi del Mondo). La realtà è ben diversa.

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