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Industria più ottimista nonostante le incertezze

Schiarita in Valsesia e dintorni. «Ma l’instabilità geopolitica pesa come un macigno».

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Industria più ottimista nonostante le incertezze. Schiarita in Valsesia e dintorni. «Ma l’instabilità geopolitica pesa come un macigno».

Industria più ottimista nonostante le incertezze

Migliorano le prospettive per l’industria delle province di Novara e di Vercelli. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre aprile-giugno 2025 il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si attesta infatti a 2,5 punti nel Novarese e a -4,8 punti in provincia di Vercelli: non un granché in termini assoluti, ma decisamente in ripresa rispetto allo scorso trimestre.

Risalgono anche i saldi ottimisti-pessimisti relativi agli ordini totali e a quelli esteri.

Ma restano i soliti problemi

«Il miglioramento degli indicatori – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – conferma la resilienza del nostro sistema manifatturiero. Ma la fase di incertezza, acuita dalle imposizioni dei dazi Usa e da un’instabilità a livello geopolitico ancora lontana da soluzioni accettabili, non può considerarsi superata. La cautela è d’obbligo, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni di vari settori, e confidiamo che il lavoro della diplomazia riesca a portare un maggiore equilibrio».

Migliorano anche le prospettive per l’occupazione

A livello occupazionale il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni sale da 1,7 a 10,7 punti in provincia di Novara e da -6,7 punti a zero in provincia di Vercelli, mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione rimane stabile al 7,6 per cento nel Novarese e scende dal 21,6 al 13,6 per cento in provincia di Vercelli.

«Lo scostamento tra domanda e offerta di manodopera specializzata – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – rimane il maggiore problema per le imprese. Iniziano però a vedersi i primi risultati del forte impegno profuso in questi anni per ridurre il mismatch attraverso l’istituzione di Academy professionalizzanti e percorsi scolastici e formativi sempre più orientati alle esigenze del sistema produttivo».

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