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Salumificio Franchi, 21 operai a rischio licenziamento
Oggi incontro con i sindacati nello storico stabilimento di Borgosesia.

Salumificio Franchi, 21 operai a rischio licenziamento. Oggi incontro con i sindacati nello storico stabilimento di Borgosesia.
Salumificio Franchi, 21 operai a rischio licenziamento
Una doccia fredda alla vigilia dell’estate per 21 operai del Salumificio Franchi di Borgosesia, marchio storico dell’industria alimentare valsesiana. L’azienda ha avviato nei giorni scorsi una procedura di licenziamento collettivo, comunicata formalmente durante un incontro tra azienda e sindacati presso la sede di Confindustria.
Oggi l’incontro decisivo con i sindacati
Nel corso della giornata odierna, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil si confronteranno con i lavoratori in un’assemblea dedicata, con l’obiettivo di chiarire i dettagli della procedura e iniziare a costruire un percorso di tutela. «Apriremo un confronto con l’azienda – ha dichiarato Barbara Grazioli, segretaria della Flai Cgil di Vercelli Valsesia –. È una notizia arrivata all’improvviso e ora dobbiamo usare ogni giorno utile per trovare alternative concrete».
Una decisione inattesa
La comunicazione ha colto tutti di sorpresa: fino ad oggi non vi erano stati segnali chiari di difficoltà, e proprio lo scorso anno l’azienda aveva festeggiato i 100 anni dalla fondazione. Recentemente, inoltre, erano stati annunciati investimenti sullo stabilimento di Borgosesia. Secondo quanto riferito dall’azienda, la decisione è motivata da costi di gestione troppo elevati legati all’impianto produttivo.
Cosa prevede ora la procedura
La procedura di licenziamento collettivo non sarà immediata: la legge prevede un periodo minimo di 75 giorni in cui è possibile aprire tavoli di confronto e valutare misure alternative. Tra queste: pensionamenti anticipati, incentivi all’uscita volontaria e tentativi di ricollocazione in altre realtà del settore alimentare presenti sul territorio.
Futuro incerto per la produzione
Per il momento, l’azienda ha confermato la volontà di mantenere attive le aree commerciale e amministrativa, elemento che lascia aperta una prospettiva di continuità, almeno parziale, dell’attività. Tuttavia, non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali sul futuro del comparto produttivo, né chiarimenti su eventuali piani industriali a medio termine.
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