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Valduggia ricorda Lino Luppi: una vita per l’arte e le tradizioni locali

Impegnato in campo artistico e nella tutela delle tradizioni, aveva creato “I mercatini dei vecchi mestieri”.

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Valduggia ricorda Lino Luppi: una vita per l’arte e le tradizioni locali. Impegnato in campo artistico e nella tutela delle tradizioni, aveva creato “I mercatini dei vecchi mestieri”.

Valduggia ricorda Lino Luppi: una vita per l’arte e le tradizioni locali

Nelle scorse settimana la frazione Zuccaro di Valduggia ha dato l’ultimo abbraccio al suo “Tagnin”. Con la morte di Lino Luppi, a 75 anni, è scomparsa una delle figure più conosciute del paese e noto in tutta la valle per le sue opere: grazie ai suoi lavori, fissati sulle facciate delle case, la frazione di Valduggia è diventato “Zuccaro paese degli affreschi”.

Originario di Rovigo, ancora ragazzino Luppi si era trasferito a Valduggia con la famiglia in seguito all’alluvione del Polesine. Insieme al papà Vittorio, che faceva il barbiere, alla mamma Romana e alla sorella Lina, si era subito inserito nella frazione partecipando alle varie ricorrenze. Da giovane, il tifo per l’Inter gli era valso il soprannome Tagnin dal nome del giocatore che militava negli anni ’60 nella squadra nerazzurra.
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La passione per il suo territorio

Nel tempo, Luppi ha sempre sostenuto e proposto iniziative per portare sempre più gente a far conoscere la frazione. «Nel 1976 – ricorda Carmen Marcodini – è stato promotore dell’allestimento di un carro allegorico in occasione di una sfilata di carnevale a Valduggia, classificato al secondo posto: aveva riunito tutti noi ragazzi e alla sera ci si ritrovava a costruire il carro di cartapesta, con grande entusiasmo e in allegria».

Ed è nel campo artistico e della tutela delle tradizioni che Luppi (che è stato presidente dell’associazione Ecomuseo della bassa Valsesia “Colli di Seso”) si è distinto: «Nell’estate del 2006 aveva organizzato “I mercatini dei vecchi mestieri” – prosegue Marcodini – portando a Zuccaro molti artigiani della zona e non solo con le loro opere: c’erano il calzolaio, il falegname, il fabbro, le ricamatrici, il canestraio e tanti altri, e l’iniziativa aveva richiamato molti visitatori».

Zuccaro “paese degli affreschi”

Grande appassionato di pittura, Lino Luppi aveva realizzato in collaborazione con insegnanti specializzati un laboratorio di affreschi radunando numerose persone interessate a questa tecnica: «I lavori eseguiti su apposite tavole di calce sono stati poi fissati sulle facciate delle case del paese, denominandolo “Zuccaro paese degli affreschi”, e lasciando così un suo ricordo tangibile».
Un’altra sua passione era la musica operistica: «Spesso passando vicino alla sua abitazione si potevano sentire le romanze delle più belle opere».

Dopo aver ceduto l’attività di famiglia alla figlia, era andato in pensione e si dedicava ai suoi amati nipoti Matteo, Sofia, Ridan e Ohana. Luppi ha lasciato la moglie Orsolina Menichini e i figli Solidea e Nadir.

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