Cronaca
Spaccio di droga nei boschi di Ghemme: nove a processo
Blitz nei boschi di Ghemme contro gli spacciatori. Dosi di eroina e cocaina erano vendute a 10 e 20 euro.
Spaccio di droga nei boschi di Ghemme: nove a processo
Si pagavano 10 euro per una dose di hashish, 20 euro per un grammo di eroina, e molto di più per la cocaina, che arrivava anche a 60, 70 euro a grammo. Le prenotazioni avvenivano per telefono con un messaggio. Lo scambio era semplice, dal bosco usciva lo spacciatore, il cliente abbassava il finestrino: uno dava il pacchetto con la “roba” e l’altro i soldi.
L’inchiesta dei carabinieri nei boschi della bassa Valsesia tra Ghemme e Casaleggio risalente al 2019 aveva portato a fermare nove persone. Abdeljalil Sarghine, Abdelnaji Safir, Bakary Daboe, Jawad Bahha,Ayoub Zahraoui, Ayoub Adchiri, Youssef Zarawi, Azzedine Rakib e Rida Loughlimi, tutti marocchini e alcuni conosciuti con diversi altr i«alias», sono finiti sotto processo con rito abbreviato: la discussione e la sentenza sono state aggiornate al 21 settembre.
L’appuntamento veniva preso telefonicamente, il cliente ordinava il tipo di merce e la quantità. Quindi gli veniva indicato il luogo in cui trovarsi e l’ora. La consegna avveniva nei boschi. il cliente prendeva la stradina sterrata con l’auto e a un certo punto spuntava lo spacciatore che gli allungava l’involucro con la droga, mentre lui tirava fuori i soldi pattuiti. All’interno dell’organizzazione criminale ognuno aveva il proprio compito: chi consegnava la sostanza stupefacente, chi invece prendeva gli appuntamenti e chi controllava eventuali movimenti sospetti. Inoltre i nove spacciatori riuscivano a organizzare più appuntamenti nello stesso momento in zone diverse del bosco. Un traffico che aveva fruttato un giro d’affari di diverse migliaia di euro. L’attività di spaccio proseguiva da tempo, tanto che i movimenti delle auto erano state notati da diversi camminatori della zona e residenti.
Erano stati loro proprio a insospettirsi di quel continuo via vai facendo una segnalazione ai carabinieri. Gli uomini dell’Arma con discrezione avevano iniziato a effettuare un servizio di osservazione, avute le prime conferme dell’attività di spaccio avevano monitorato il gruppo di spacciatori per un po’ di tempo in modo da poter fermare tutto il gruppo. Durante il servizio di appostamento alcuni clienti si rifornivano più volte a settimana di diverse sostanze stupefacenti. All’interno della radura inoltre i criminali avevano allestito una sorta di campo base dove attendere il cliente per la consegna della droga.
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