CronacaGattinara e dintorni
Abusò di una giovane a Gattinara: condannato a 5 anni e 4 mesi
Il fatto nel 2021 in un parcheggio fuori da un locale. Secondo la difesa la ragazza era consenziente, ma per il giudice c’è stata violenza.

Abusò di una giovane a Gattinara: condannato a 5 anni e 4 mesi. Il fatto nel 2021 in un parcheggio fuori da un locale. Secondo la difesa la ragazza era consenziente, ma per il giudice c’è stata violenza.
Abusò di una giovane a Gattinara: condannato a 5 anni e 4 mesi
Il pubblico ministero aveva chiesto una pena di otto anni per violenza sessuale, la difesa pretendeva l’assoluzione. Alla fine il giudice ha condannato a una pena di cinque anni e quattro mesi il 23enne che nel 2021 abusò di una sua coetanea nel parcheggio del Globe Trotter di Gattinara.
E’ la storia di una serata di divertimento finita male. La giovane era uscita per una serata tra amici. All’interno del locale aveva bevuto qualche bicchiere e incontrato il coetaneo. I due sarebbero usciti insieme dal locale. E in un parcheggio poco lontano dalla movida sarebbe avvenuto lo stupro. Secondo l’accusa, il giovane avrebbe approfittato dello stato poco lucido in cui si trovava la ragazza.
Il risveglio e l’arrivo del 118
Quando si è risvegliata la giovane, era notte fonda e si trovava in strada a Gattinara indolenzita. Ricordava solo di essere stata convinta da un ragazzo ad andare nel parcheggio. Ed è qui che sarebbe stata violentata. Era stata soccorsa da alcuni ragazzi usciti dal locale.
Sul posto era giunta l’ambulanza del 118 che le aveva prestato le prime cure del caso per poi procedere al ricovero in ospedale. La giovane si era accorta sin da subito di essere stata abusata approfittando del fatto che fosse disorientata a causa dell’alcol. Ma sosteneva di aver bevuto soltanto un cocktail.
Individuato un giovane
Le indagini condotte dai carabinieri avevano portato poi a individuare come responsabile dello stupro un giovane di origine straniera residente in un altro centro, già in provincia di Novara. Avrebbe approfittato, secondo l’accusa, delle condizioni di non lucidità della giovane.
Nell’elenco dei testimoni era stato inserito il medico che per prima visitò la ragazza una volta giunta al pronto soccorso. E in tribunale aveva confermato che le lesioni riscontrate erano compatibili con una violenza sessuale. Tra i testimoni anche il fidanzato della vittima, assente quella terribile sera. La giovane infatti subito dopo essersi risvegliata aveva inviato un messaggio al ragazzo dove si sfogava raccontando cosa le fosse successo.
“Era consenziente”
Da parte sua, l’imputato non ha negato il rapporto sessuale, sostenendo però che fosse consensuale. Tant’è che poi era rientrato nel locale, uscendone poi solo quando era arrivata l’ambulanza ed erano iniziate le operazioni di soccorso che ovviamente si erano fatte notare in tutta la zona.
Al contrario, il pm sosteneva che vi fosse stata violenza sessuale, e la vittima si era anche costituita parte civile. In particolare, si è sostenuto che non vi poteva essere consenso perché le condizioni della ragazza erano molto alterate e per nulla lucide, quindi non compatibili con un consenso all’atto sessuale. In pratica, si è sostenuto che l’imputato si fosse approfittato dello stato di semi-incoscienza della ragazza per consumare un rapporto sessuale con lei.
Tesi rifiutata dall’avvocato difensore, che ha più volte fatto notare come la testimonianza della vittima fosse stata ricca di “non ricordo” e lacunosa sotto molti aspetti. Probabilmente si attenderanno le motivazioni della sentenza per valutare il ricorso in Appello.
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