Attualità
Parte lo studio per riportare il treno sulla Arona-Santhià
Si valuteranno i costi per riattivare linea che tocca la bassa Valsesia.

Parte lo studio per riportare il treno sulla Arona-Santhià. Si valuteranno i costi per riattivare linea che tocca la bassa Valsesia.
Parte lo studio per riportare il treno sulla Arona-Santhià
La riapertura della Arona-Santhià sta prendendo forma, dopo il primo stanziamento dei fondi lo scorso anno, ora lo studio di fattibilità può partire, questo vuol dire avere bene in mente quali dovranno essere gli interventi da realizzare, il tracciato da seguire e ovviamente i costi da sostenere per la riapertura.
«Per la Arona Santhià confermiamo che abbiamo iniziato il documento di fattibilità delle alternative progettuali, secondo quanto previsto dal codice appalti – così una missiva di Rfi rivolta al sindaco di Arona Alberto Gusmeroli -. Dopo la delibera formale di finanziamento stanziata a dicembre 2023 e deliberata a luglio 2024, ora è in corso l’elaborazione del cosiddetto quadro esigenziale. Successivamente si passerà allo studio del tracciato e all’individuazione degli interventi in campo. La consegna è prevista nel fine primo semestre 2025».
Di fatto, la Rete ferroviaria italiana (Rfi) ha avviato uno studio di fattibilità per avvia re il progetto di riattivazione della tratta di 66 chilometri che collega dieci località tra il Novarese e il Vercellese: Santhià, Carisio, Buronzo, Rovasenda-Rovasenda Alta, Gattinara, Cureggio, Borgomanero, Comignago, Arona.
LEGGI ANCHE: Le Ferrovie mettono sul piatto 5 milioni per riattivare la Arona-Santhià
Un piano delle esigenze e dei lavori
Sarà un documento che conterrà indicazioni, necessità e obiettivi del committente dei lavori. Dopo questa prima fase di analisi si procederà con lo studio del tracciato, individuando i vari interventi da fare lungo l’intera linea che va da Arona a Santhià.
Nel 2012, considerati i soli dati di frequentazione, la ferrovia fu inserita dalla Regione Piemonte, in grave crisi finanziaria, fra le linee da escludere dal contratto di servizio con Trenitalia: considerata l’assenza di traffico merci l’intero servizio ferroviario fu pertanto sospeso a partire dal 17 giugno 2012. Soltanto sei mesi dopo la sospensione al traffico, sulla linea sono state rimosse le barriere nella maggior parte dei passaggi a livello, e a seguire, sono state tolte parti di binario e spenti i sistemi di segnalazione.
La svolta lo scorso anno
«Lo scorso anno, in questo periodo, avevo ricevuto la conferma di un primo stanziamento di 5 milioni di euro per la prima fase e la redazione dello studio di fattibilità: adesso è ai nastri di partenza. Per tutto il 2023 avevo fatto riunioni quasi mensili con le ferrovie. E’ stata fatta una prima stima del costo di riattivazione del traffico passeggeri e poi anche del traffico merci, un primo grezzo business plan per vedere che la linea fosse interessante economicamente e ci fosse il ritorno dell’investimento per il trasporto passeggeri e merci. Una linea, lo ricordo, che unisce Svizzera, Italia e Francia permettendo il collegamento diretto per Torino».
La linea venne inaugurata il 16 gennaio 1905 nel tratto da Santhià a Borgomanero di 48,421 km e circa un anno dopo il 5 gennaio 1906, quello da Borgomanero ad Arona di 16,589 chilometri.
Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook
