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Partita una raccolta di fondi per salvare il canile di Rovasenda

Intanto proseguono le adozioni degli animali ospiti della struttura.

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Partita una raccolta di fondi per salvare il canile di Rovasenda. Intanto proseguono le adozioni degli animali ospiti della struttura.

Partita una raccolta di fondi per salvare il canile di Rovasenda

Avviata una raccolta fondi sul sito Gofundme per aiutare (o salvare) il canile gestito “Quattro zampe nel cuore” di Rovasenda.  La struttura sembra però destinata a chiudere, se entro il 15 gennaio non arriverà una svolta. Due i problemi: manca personale e la struttura necessiterebbe di importanti lavori.

Intanto in queste settimane l’associazione che gestisce la struttura ha lanciato diversi appelli affinché qualcuno adotti i cani che sono rimasti ancora all’interno del canile. E molte persone hanno raccolto l’invito dando così una sistemazione ai randagi rimasti. Per choi volesse partecipare, la pagina della raccolta è QUI.

Il problema del personale

Da mesi il sodalizio cerca di assumere dipendenti, ma c’è chi dura pochi giorni e chi non è adeguato. C’è chi ha lasciato e così il canile è destinato a chiudere. Ai Comuni convenzionati, quasi tutti i centri della Valsesia, è già stata comunicata la situazione e alcuni hanno così affidato il servizio di recupero dei cani randagi e animali ad altre associazioni.

Intanto, come accennato, sul sito Gofundme.com è stata avviata una raccolta fondi. nel tentativo di salvare la struttura. In pochi giorni una quarantina di persone hanno versato circa 2300 euro, l’obiettivo è di arrivare almeno a 3000 euro.

Una struttura allo stremo

«Oggi gli impianti sono allo stremo, la costruzione necessiterebbe di interventi di manutenzione straordinaria assolutamente antieconomici: i tetti da rifare, il depuratore non funziona, pavimentazioni corrose e via dicendo – si legge in una comunicazione dell’associazione -. A tutto ciò si aggiunga la ormai cronica indisponibilità di addetti qualificati. Una situazione difficile diventata ingestibile dopo le dimissioni di un altro dipendente. Non ci sono più le condizioni per poter operare efficacemente e nel rispetto degli impegni assunti, così non c’è altra possibilità che ridimensionare le funzioni a cominciare dal canile di prima accoglienza in funzione delle risorse residue… Il direttivo sta valutando quali servizi si potranno mantenere e quali tagliare. Ad oggi non è possibile fare ulteriori programmi».

La struttura nacque negli anni Novanta per rispondere a una esigenza del territorio, venne costruita in pochi mesi con appena qualche migliaio di vecchie lire. Doveva essere una soluzione temporanea, in realtà è andata avanti per 25 anni dando un servizio sempre efficiente al territorio.

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