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Chiusa e sequestrata ditta di recupero metalli a Carpignano: era del tutto abusiva

Scoperti anche tre lavoratori in nero, denuncia e multa di 16mila euro per il titolare.

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Chiusa e sequestrata ditta di recupero metalli a Carpignano: era del tutto abusiva. Scoperti anche tre lavoratori in nero, denuncia e multa di 16mila euro per il titolare.

Chiusa e sequestrata ditta di recupero metalli a Carpignano: era del tutto abusiva

Lavoravano nel settore del recupero metalli di riciclo, ma in modo del tutto abusivo. Così i carabinieri forestali di Carpignano Sesia, assieme ai colleghi del Nil (nucleo ispettorato del lavoro) hanno fatto chiudere e sequestrato una ditta avviata in uno stabile del paese.

I militari avevano notato un insolito andirivieni di furgonici nei pressi di locali che in precedenza erano stati occupati da un’officina per auto, poi chiusa. E sono andati a verificare che cosa si stava facendo. E’ stata così accertata la presenza di una attività completamente abusiva che si occupava di cernita di metalli e disassemblaggio di caldaie e altri elettrodomestici, al fine di recuperare i metalli più pregiati.
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C’erano anche tre lavoratori in nero

Il Nil ha inoltre verificato la presenza di tre lavoratori stranieri assunti completamente in nero, e che lavoravano senza alcuna misura relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Due di loro erano pure sprovvisti del permesso di soggiorno, per cui è scattata la segnalazione alla Prefettura per gli accertamenti del caso.

Il Nucleo ispettorato del lavoro ha quindi ordinato l’immediata chiusura dell’attività, elevando sanzioni per oltre 16mila euro al titolare.

Sequestrati i locali

I carabinieri forestali hanno inoltre sequestrato i locali, vista la totale illiceità delle attività lavorative che vi si svolgevano, denunciando anche il titolare per il reato di gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi.

Ora le indagini andranno avanti per capire da dove provenissero e dove erano diretti i materiali che venivano trattati dalla ditta: ovviamente non c’è nessun documento che traccia i flussi di materiale, per cui si dovrà fare emergere in qualche modo la rete di compravendita di cui l’azienda faceva parte.

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