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Cinquecento firme a Grignasco per “salvare” l’ultima banca
Situazione in bilico per la filiale di Intesa San Paolo, si cerca di fare pressing per evitare la chiusura.
Cinquecento firme a Grignasco per “salvare” l’ultima banca. Situazione in bilico per la filiale di Intesa San Paolo, si cerca di fare pressing per evitare la chiusura.
Cinquecento firme a Grignasco per “salvare” l’ultima banca
Una raccolta firme contro la possibile chiusura della filiale Intesa San Paolo di Grignasco. A promuovere la petizione che ha già raggiunto circa 500 adesioni è stato Dario Dho e la lista L’Alternativa. Una idea che è stata anche condivisa con i candidati delle altre liste in corsa per le prossime elezioni.
«E’ bene sottolineare che appunto anche gli altri esponenti dei gruppi che si presenteranno alle votazioni hanno condiviso la nostra idea – evidenzia Dho -. Siamo partiti noi il 14 maggio provando a capire tra la gente chi volesse aderire ad una eventuale campagna di raccolta firme e poi a seguire siamo scesi in campo fisicamente al mercato di venerdì 17 e a Vie in festa il 19 con un banchetto. Inoltre attraverso una piattaforma digitale abbiamo attivato una campagna anche con i mezzi tecnologici».
Si cerca di sensibilizzare la dirigenza dell’istituto di credito
L’obiettivo è sensibilizzare l’Istituto bancario e cercare di scongiurare la definitiva chiusura della succursale in centro paese.
«Se pensiamo agli anziani che sono abituati a usufuire dei servizi allo sportello, la chiusura della banca genera non poche preoccupazioni. Pensiamo poi ai commercianti: senza la filiale le criticità da affrontare non sono di certo poche».
Ci sarà tempo fino alla fine del mese per apporre la propria firma e contribuire alla causa. «Chi volesse firmare potrà farlo recandosi in municipio all’ufficio anagrafe – precisa Dho -. Al termine del mese provvederemo poi a far avere alla direzione dell’Istituto il plico e cercheremo di capire le loro intenzioni».
Massiccia adesione
E sino ad ora non sono pochi coloro che hanno raggiunto le varie postazioni per dire “no” alla chiusura. «A domenica scorsa eravamo sulle 500 firme – sottolinea uno dei promotori -. Vedremo a conclusione del mese a quanto siamo arrivati». Insomma, una mobilitazione davvero massiccia per un servizio particolarmente importante. «E’ stato secondo me importante vedere che anche gli altri candidati abbiamo deciso di condividere questo proposito – conclude Dho -. In casi come questo è bene unire le forze e cercare di portare a casa risultati per la comunità».
La campagna di raccolta firme non è la sola iniziativa portata avanti in paese in merito al delicato argomento. Anche il sindaco Katia Bui si è mobilitato nei giorni scorsi per cercare di far capire alla direzione quanto possa essere deleteria la eventuale chiusura. E’ stata anche inviata una lettera che si può leggere sul sito del Comune, nella quale il primo cittadino espone le problematiche per i cittadini nel caso in cui la banca abbassasse le serrande.
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Roberto
30 Maggio 2024 at 21:29
Le banche operano in regime di libero mercato, se ai piani alti hanno deciso di chiudere le filiali nei paesi sotto i 5000 abitanti per tagliare i costi, non sarà una raccolta di firme ad impedirne la chiusura.