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Serravalle e la Valsesia ricordano Enos Togna, storico carrozziere

«Un uomo gentile e instancabile, capace di trasformare il lavoro in dedizione». Si è spento a 88 anni.

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Serravalle e la Valsesia ricordano Enos Togna, storico carrozziere. «Un uomo gentile e instancabile, capace di trasformare il lavoro in dedizione». Si è spento a 88 anni.

Serravalle e la Valsesia ricordano Enos Togna, storico carrozziere

La comunità di Serravalle ha salutato nei giorni scorsi  Enos Togna, fondatore della omonima carrozzeria. Un addio andato a una figura che ha fatto parte della storia di una comunità, e che se n’è andata lasciando dietro di sé il rumore del lavoro, il profumo del ferro lucidato e la traccia delle mani che hanno costruito molto più di un’azienda. È il silenzio per Enos Togna, fondatore dell’attività che porta il suo nome, deceduto a 88 anni.

Originario di Crevacuore, la vita lo aveva portato a Serravalle, dove aveva messo radici dopo il matrimonio con Franca, figlia di Pierino Gerla, lo storico sindaco del paese. Ed è proprio a Serravalle che aprì la sua officina.  «All’inizio la carrozzeria era in centro, in un locale come si usava una volta: un semplice garage – ricorda Massimo, il figlio –. Pochi metri, tanti sogni e una passione che non conosceva orari».
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Dal garage alla carrozzeria

Poi, passo dopo passo, arrivò un terreno, allora solo un bosco, e la visione di ciò che sarebbe diventato. «La clientela aumentò e il lavoro che di certo non mancava, portò il papà ad espandersi. Acquistò un terreno dove siamo ora: pensare che qui c’era solo un bosco ed il papà lo trasformò è davvero speciale».

Il lavoro per Enos non era soltanto una professione: era un modo di stare al mondo, un modo di esserci. «Lui era particolarmente legato al suo mestiere – prosegue il figlio Massimo -. Dopo aver studiato ragioneria, io inizialmente lavorai nel negozio di elettrodomestici di mia mamma. Poi, tra il 1985 e il 1987, sono entrato anch’io in carrozzeria. Con papà abbiamo ampliato la struttura, rinnovato i macchinari, accolto nuovi clienti. E oggi anche i miei figli si danno da fare, con la stessa passione di allora».

Ancora attivo fino a tre anni fa

Fino a tre anni fa, Enos si vedeva ancora in azienda. Arrivava con il passo di chi conosce ogni rumore, ogni dettaglio del luogo che ha creato. Poi la malattia gli ha chiesto di fermarsi, ma non del tutto: ogni tanto passava comunque, per un saluto, un consiglio.

Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un uomo concreto, gentile e riservato, capace di trasformare il lavoro in una forma di dedizione e la famiglia in un porto sicuro. Attorno a lui, nel tempo, si sono intrecciate generazioni, amicizie, giornate trascorse tra il rumore dei martelli e il profilo delle auto appena rimesse a nuovo.

Enos ha lasciato la moglie Franca, il figlio Massimo con Laura, i nipoti Luca e Matteo con Irene, il fratello Angelo, la sorella Anna Maria e la cognata Nelda.

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