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Una targa alla Novareia per ricordare Franco Sartori: una vita per l’atletica

Oggi sarà inaugurato il manufatto posto lungo lo sterrato di Portula, luogo di allenamenti.

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Una targa alla Novareia per ricordare Franco Sartori: una vita per l’atletica. Oggi sarà inaugurato il manufatto posto lungo lo sterrato di Portula, luogo di allenamenti.

Una targa alla Novareia per ricordare Franco Sartori: una vita per l’atletica

Una targa per ricordare Franco Sartori sulla “sua” strada della Novareia. Un tracciato che ha percorso correndo da solo, allenando i suoi ragazzi o in compagnia degli amici. Nella mattinata di oggi, sabato 12 ottobre, la targa sarà posata su una roccia all’imbocco della strada sterrata che conduce al santuario della Novareia.

I familiari hanno invitato le amministrazioni comunali di Portula e di Valdilana, i corridori e i giovani che ha seguito nei tanti anni da allenatore, gli amici e chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene. L’uomo, che viveva in frazione Gioia, è scomparso nell’ottobre di due anni fa all’età di 89 anni, lasciando tanti ricordi per il suo impegno legato allo sport. Proprio per il suo attaccamento a questa località erano state disperse le sue ceneri proprio lungo il tracciato della Novareia, che ha percorso mille volte con i suoi ragazzi.

Il ritrovo, per chi volesse partecipare al momento di ricordo, è alle 10.30 all’imbocco della strada sterrata in frazione Castagnea.

Una vita per l’atletica

Sartori era molto conosciuto nel Biellese, in Valsesia e anche in ambito nazionale. Grande appassionato di atletica ha dedicato la sua vita al lavoro, alla famiglia e allo sport. L’uomo era stato tesserato per il Gruppo sportivo Zegna come atleta e poi tecnico del mezzofondo. Ha iniziato a seguire ragazzi e giovani localmente, è stato anche tecnico per la Stronese. Poi aveva dato vita alla Atletica Trivero 2001.

I ragazzi che ha allenato nei tanti anni da tecnico sono stati molti. Aveva avuto anche modo di farsi conoscere nel mondo del “grande” sport, rimanendo semplice e umile, soprattutto quando scoprì e portò ad alti livelli Fabia Trabaldo, atleta triverese che arrivò a correre la semifinale negli 800 metri alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992 e la finale nei 1500 metri ai Campionati mondiali di atletica leggera di Stoccarda nel 1993.

Nel 2015 era uscito il libro “Si correva con le pantofole” dove con una carrellata di ricordi e fotografie aveva parlato della sua vita. «Ho sempre voluto raccontare la mia storia – aveva spiegato in una intervista -, finalmente ci sono riuscito. Negli anni ho tenuto tantissime foto della mia carriera da atleta e da tecnico, ho avuto la fortuna di avere allievi che mi hanno seguito e conoscere persone che mi hanno fatto crescere come uomo».

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