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Valsessera senza medici: a fine anno due professionisti concludono l’attività
La dottoressa Detratti termina il suo incarico provvisorio, il dottor Postorino va in pensione.
Valsessera senza medici: a fine anno due professionisti concludono l’attività. La dottoressa Detratti termina il suo incarico provvisorio, il dottor Postorino va in pensione.
Valsessera senza medici: a fine anno due professionisti concludono l’attività
Sta per scattare l’emergenza medici in Valsessera, che a fine anno perderà due professionisti oggi al lavoro sul territorio. La dottoressa Giulia Detratti, arrivata da poco in sostituzione di Rosella Giuliani, chiude il suo periodo di incarico temporaneo con l’Asl. Mentre il dottor Francesco Postorino si avvia alla pensione.
«Siamo stati informati – conferma il sindaco di Coggiola Paolo Setti -. L’Asl ha già detto che attiverà i medici di continuità e mi aspetto che l’ambulatorio sia operativo da gennaio nel nostro poliambulatorio di Coggiola. Sarà attivo poi il numero di cellulare e la mail per potersi fare scrivere le prescrizioni mediche necessarie. Queste novità entreranno in funzione da gennaio».
Saranno circa 2mila le persone senza medico
«Abbiamo chiesto l’attivazione dei medici di continuità e speriamo che arrivino nuovi medici. Sin dal nostro insediamento ci siamo attivati per migliorare il servizio sanitario in valle. Ma siamo di fronte a una mancanza cronica di professionisti».
A conti fatti saranno solo in Valsessera oltre 2000 i pazienti che rimarranno senza un riferimento e dovranno rivolgersi agli ambulatori di continuità.
La situazione a Valdilana
Stessa problematica a Valdilana dove in estate ha preso servizio la dottoressa Giulia Mazzon che opera nell’ambulatorio di Valle Mosso, ma ha iniziato a prendere in carico 1200 pazienti. Però ci sono ancora 700 persone che devono rivolgersi agli Ucat, su prenotazione.
Del resto, entro il 2026 si stima che saranno ben 15 milioni gli italiani senza un medico di famiglia. I conti li ha fatti la Federazione italiana medici di medicina cenerale. E la nostra regione non fa eccezione. Secondo una proiezione realizzata dalla stessa sigla prima della pandemia, potrebbero arrivare a sfiorare il milione il numero di piemontesi senza assistenza entro il 2030.
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