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Gattinara calcio conferma in panchina mister Pagani

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Gattinara calcio conferma in panchina mister Pagani. In porta c’è stato fino a 44 anni, vincendo un sacco di campionati. Ma il calcio, e soprattutto il Gattinara, gli sono rimasti nel sangue. E così dopo aver appeso i guantoni al chiodo, Diego Pagani (classe 1966) della squadra della sua città è diventato l’allenatore.

Gattinara calcio conferma in panchina mister Pagani

E lo sarà anche nella prossima stagione, quella della ripartenza dopo lo stop per l’emergenza covid. Quando il virus è arrivato, i bianchi della città del vino erano secondi in classifica nel girone A di Prima categoria, a 6 punti dalla capolista Virtus Villadossola: «Ma avremmo dovuto giocare lo scontro diretto in casa – spiega Pagani – e secondo me avevamo tutte le possibilità di arrivare primi. Peccato, ma naturalmente la salvaguardia della salute deve venire prima di tutto e fermarsi era inevitabile. Piuttosto penso sia giusto ripartire da zero e per quest’anno cancellare promozioni e retrocessioni. Noi comunque siamo pronti a costruire una squadra in grado di far bene nuovamente in Prima categoria, ma anche a valutare la possibilità di fare la Promozione, nel caso dovessero chiedercelo, a condizione di aver il tempo per programmare».

Esperienze

Di certo, se lo spirito dei calciatori che scenderanno in campo sarà lo stesso che aveva Pagani quando giocava, il più sarà fatto. L’ex “portierone”, che in carriera ha difeso anche i pali del Borgosesia, della Dufour, del Barengo, del Briga e della Pombiese, ha però anche un rimpianto: «Avevo diciotto anni e il Novara mi comprò dal Gattinara, in cui avevo esordito giovanissimo in Promozione, che allora era il campionato subito sotto la serie D. Era tutto pronto, avrei dovuto svolgere la preparazione con la squadra azzurra e poi avrei fatto il servizio militare proprio città di San Gaudenzio. E invece sono rimasto solo un giorno e poi me ne sono andato. Ero giovane e stupido… Col senno di poi sarebbe stata un’opportunità e l’ho buttata via. Sono comunque contento di quello che ho fatto durante la mia carriera. Ricordo con piacere l’esperienza nel Borgosesia, in particolare la vittoria a Oleggio che sancì di fatto la nostra promozione in serie D e poi la gara della stagione successiva a Grosseto, davanti a migliaia di persone, anche se poi abbiamo perso».

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