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Cronaca

Accusato di omissione di soccorso a Scopa: rischia due anni

Pesante accusa per un valsesiano, che però fornisce una versione dei fatti completamente opposta.

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Accusato di omissione di soccorso a Scopa: rischia due anni. Pesante accusa per un valsesiano, che però fornisce una versione dei fatti completamente opposta.

Accusato di omissione di soccorso a Scopa: rischia due anni

Aveva provocato un incidente, poi aveva abbandonato l’auto e se n’era andato senza prestare aiuto all’altro conducente. Questa la versione della pubblica accusa a carico di un 43enne valsesiano protagonista di un incidente a Scopa. Per lui il pubblico ministero ha chiesto una condanna a due anni per lesioni e omissione di soccorso.

Del tutto diversa però la versione fornita dall’imputato e ricostruita nel processo dall’avvocato difensore. L’uomo sostiene infatti di aver chiamato i soccorsi e il carro attrezzi dopo l’incidente, senza allontanarsi affatto. Ora starà al giudice valutare le due ricostruzioni.
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Le due versioni incompatibili

Lo scontro tra la Ford Focus condotta dal 43enne e una Toyota era avvenuto sulla strada provinciale 299 in direzione Alagna. Stando a quanto sostenuto dalla pubblica accusa, dopo l’incidente il 43enne avrebbe lasciato il proprio veicolo per allontanarsi. Il conducente dell’altro veicolo nel tamponamento avrebbe riportato ferite guaribili in 40 giorni.

Sempre secondo quanto ricostruito dalla pubblica accusa, dopo l’incidente l’automobilista finito sotto processo si sarebbe allontanato a piedi, e la sua auto sarebbe rimasta in mezzo alla strada. Lui sarebbe stato caricato lungo la strada da un parente per poi allontanarsi nuovamente a piedi, fino ad essere rintracciato dai carabinieri.

Una ricostruzione che la difesa dell’imputato ha rigettato, sostenendo che il proprio assistito avrebbe invece fatto tutto il possibile per prestare soccorsi e che non si sarebbe allontanato per fuggire alle proprie responsabilità. In tribunale a Vercelli per ora si è conclusa la fase istruttoria.

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