Attualità
«La diga sul Mastallone era già stata bocciata 20 anni fa…»
L’ex presidente della Comunità montana contro ogni ipotesi di invaso sul torrente.

«La diga sul Mastallone era già stata bocciata 20 anni fa…» L’ex presidente della Comunità montana contro ogni ipotesi di invaso sul torrente.
«La diga sul Mastallone era già stata bocciata 20 anni fa…»
«La diga sul Mastallone era stata già ipotizzata vent’anni fa e cassata: incredibile che si tiri di nuovo fuori un’idea simile». All’epoca Gian Paolo De Dominici era il presidente della vecchia Comunità montana Valsesia se lo ricorda bene, quel progetto. «Così come dovrebbe ricordarselo Pietro Bondetti che in quegli anni era stato presidente del consiglio provinciale di Vercelli – spiega-. Mi stupisce molto che si sia ripresa questa questione».
L’ipotesi di un mini-invaso lungo la valle è stata proposta di recente da un imprenditore, Arduino Vettorello, appunto all’amministrazione di Varallo, perché lo sbarramento e gran parte del lago andrebbero a collocarsi appunto in questo comune.
Il caso vent’anni fa
Ma De Dominici ricorda: «Quando ero presidente della Comunità montana nel 2003 avevamo avviato uno studio del piano delle acque, prevedeva un invaso in Val Mastallone e in verità anche un ampliamento della diga sul Sessera. Era stato fatto uno studio avviato da Comunità montana Valsesia, Comunità montana Valsessera e Comunità montana di Mosso. L’ingegner Natale dell’università di Pavia, esperto in discipline idrauliche nel 2004 aveva presentato uno studio che aveva dei riferimenti tecnico-scientifici. Tutta la documentazione era stata inoltrata sia alla Provincia e ala Regione».
Ma cosa si diceva? «Sottolineava che una diga sul Mastallone era un progetto poco sostenibile. Le conclusioni per il Mastallone dicevano che ha l’opera aveva un senso solo se realizzata per produzione di energia idroelettrica. Aggiungo che quello studio era stato fatto per tutelare l’asta principale del Sesia».
Se ne riparla nel 2013
Poi il discorso si era ripresentato: «Nel 2013 la Provincia di Vercelli ha rinforzato maggiormente il discorso chiedendo una serie di tutele per il Mastallone. Siamo in area Sic e rientra come Area di protezione della rete di Natura 2000, in più c’era il decreto di salvaguardia degli anni Novanta recepito dal codice dei beni culturali».
Quindi? «Sono tutti vincoli che non si possono nascondere dietro a un dito. E Bondetti lo sa. Era presidente del consiglio provinciale in quel periodo. All’epoca non mi sembra di averlo mai sentito fare il tifo per un invaso sul Mastallone alla luce anche degli studi che avevamo in mano».
«Ma quale mini invaso…»
De Dominici fa una serie di appunti anche sul progetto: «Da quanto letto non è un mini-invaso, ma una vera diga alta 85 metri di muro e larga 200 metri. E tra l’altro mette sott’acqua tutto fino a Cravagliana. Un’assurdità dire che l’intervento prevede di evacuare solamente una decina di persone e qualche casa. Oltre a cancellare una attività commerciale e farla spostare. Tra l’altro ci sarebbe da spostare anche la strada provinciale. E tutto questo per cosa? Ne vale davvero la pena?»
Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook
