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Borgo dei borghi, non siamo riusciti a dare forza a Varallo. La lettera

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Borgo dei borghi, non siamo riusciti a dare forza a Varallo. Pubblichiamo alcune riflessioni sull’esito della partecipazione di Varallo al concorso “Il Borgo dei Borghi” di Rai Tre.

Borgo dei borghi, non siamo riusciti a dare forza a Varallo

«Come sempre, gli umori e le opinioni di fronte a un evento come lo è stato questo per Varallo, suscitano posizioni diverse, molto diverse. Giusto che sia così, a questo servono i social e di positivo c’è da registrare che, quasi tutti i pareri, non sono stati offensivi e quindi hanno favorito un costruttivo dibattito. Nei mesi scorsi, come ricorderete, Rai Tre aveva realizzato diverse ore di riprese e interviste a Varallo per presentare la nostra piccola città a questo concorso. Una gara che candida un Comune per ognuna delle Regioni Italiane a essere eletto il miglior “Borgo dei Borghi” italiani. Già allora, subito dopo la messa in onda delle riprese, si erano scatenate le prime polemiche sulla scelta delle materie trattate, sulla tipologia delle riprese, sulla tempistica e persino sui personaggi coinvolti. Il risultato è stato parecchio deludente perché, in base alle votazioni che gli ascoltatori potevano inoltrare via web al concorso “Il Borgo dei Borghi”, Varallo si è piazzata al 15° posto su 20 Comuni candidati. Va detto che il regista ha seguito per tutti una logica tematica che gli è stata imposta dalla produzione e soprattutto che, dopo “diverse ore” di riprese, è stata la produzione a scegliere, in base alle proprie idee, i pochi minuti da presentare nella trasmissione dedicata al concorso. Per questo penso che se a Varallo è mancata attenzione per cose importanti, secondo alcuni opinionisti di FB, allo stesso modo siano mancate anche per altri Comuni interessati. Così dicasi per la durata del filmato, secondo più secondo meno, molto breve, ma uguale per tutti. C’è chi ha sostenuto che questo evento fosse addirittura inopportuno e inadeguato; c’è chi invece ha creduto che niente più di una vetrina mediatica può far conoscere la nostra città e aggiungo la nostra valle, al resto del paese. C’è chi è convinto che Soave, il Borgo vincitore, meritasse più di noi questa vittoria e magari ha pure ragione. Resta il fatto che altri 14 Comuni sono stati votati più di Varallo e non so quanti di questi possano vantare eccellenze come il nostro Sacro Monte… Di fatto, la maggior parte di coloro che hanno votato per formare la classifica non sono sicuramente gli spettatori casuali del programma, ma i residenti dei Comuni in concorso o coloro che per qualche motivo sono frequentatori o vi sono legati. Certo, un borgo piccolo può fare più squadra (e questo paga sempre), ma un borgo più grande ha più numeri. Quello che in buona sostanza è mancato è stato il voto dei varallesi e dei valsesiani. Secondo alcuni opinionisti di FB è comunque un onore che Varallo sia stata candidata per la regione Piemonte e questo è sufficiente. Il classico bicchiere mezzo pieno, che in parte condivido. Per altri ci sarà un’altra occasione: sicuramente ma non in questo programma e forse neanche in altri, visti i risultati poco avvincenti. Per qualche varallese, come chi scrive, c’è stata solo delusione. Sì, perché con tutto il tempo che i varallesi (incluso me) dedicano a “spippolare” il cellulare, bastava veramente poco (circa 30 secondi al giorno) per votare tutti i giorni per 15 giorni la nostra città al concorso e ottenere un risultato più consono alla nostra realtà aiutando, poco o tanto, tutta l’impresa e la filiera del turismo in Valsesia. Concludendo, spezzo comunque una lancia anche in favore di tutti coloro che ci hanno veramente provato (e sono tanti) senza riuscirci, perché il meccanismo di voto era veramente farraginoso e poco pratico per chi non è avvezzo all’uso del Web. Ho segnalato la cosa alla regia e alla produzione del programma, ma mi è stato risposto qualcosa del tipo che: “così è e se gli altri ci sono riusciti dovevamo trovare il modo di riuscirci anche noi…” Una risposta che non condivido ma che devo accettare in quanto realistica. Questo il risultato finale e al di là di ogni personale opinione ricordiamoci che noi, sempre e solo noi, siamo i maggiori artefici di quello che abbiamo. Spesso dipende dal nostro impegno, dalla nostra forza e convinzione creare il territorio che ci circonda. Questa volta potevamo impegnarci un pochino di più per raggiungere un piccolo e significativo risultato, in favore della nostra città e della nostra valle. “Un territorio che cresce, cresce per tutti”».

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