Attualità
Cravagliana ancora tanti ricordi per Paola Bossi
Cravagliana ancora tante attestazioni di stima e affetto per Maria Paola Bossi, scomparsa a soli 60 anni.
Cravagliana ancora tanti messaggi per Paola
Maria Paola Bossi ha lasciato tanti ricordi importanti tra le persone che l’hanno conosciuta. Sono numerose, infatti, le attestazioni di affetto per l’ex sindaco di Cravagliana e segretario comunale, morta a 60 anni. Franco Orgiazzi l’ha voluta ricordare così: « Cara Paola, l’ultima volta che ci eravamo visti lo scorso gennaio nella tua bella casa a Bocciolaro e in quella occasione ti avevo vista sorridente, ottimista determinata a vincere quel male che da tempo ti affliggeva, dopo aver parlato del più e del meno ci salutammo con il proposito di rivederci presto; nel mio intimo speravo che la tua voglia di vivere, la tua tenacia e le più avanzate cure avrebbero dato speranza e stabilizzazione. Ci hai lasciati proprio nel mese delle rose , lasciando nel più profondo dolore i tuoi genitori, tuo fratello e tutti i tuoi famigliari e i tantissimi amici che ti volevano bene. Apprezzata segretaria comunale in diversi e comuni, sindaco di Cravagliana portò avanti importanti opere e provvedimenti, eventi culturali e mostre, valorizzando il patrimonio artistico e storico. Paola amava profondamente Cravagliana e la Val Mastallone, sognava la fusione dei cinque comuni per renderla più unita, trovando in molti di noi un sostegno. Fondò poi l associazione ‘Salvaguardia Val Mastallone’ atta a salvaguardare e valorizzare le bellezze paesaggistiche della valle, ancora incontaminata. Convinta e battagliera si battè con tutte le sue forze affinchè la Val Mastallone venisse inclusa nel bacino idrologico ‘Alta Valsesia’. Questa era Paola capace di unire il suo lavoro a un grande amore per la Val Mastallone. Voglio terminare questo scritto con tanta tristezza riflettendo sul vero valore della vita se non l’amore e l’affetto di tutti noi».
Il rapporto con Cravagliana
A ricordarla anche Piera Mazzone: «Paola Bossi era ammalata da tempo: con il “pensiero magico” dei bambini, in maniera ingenua e rassicurante mi illudevo che lei conducesse la sua vita quotidiana e che in ogni momento avrei potuto reincontrarla e continuare quelle conversazioni avviate tanti anni prima. Paola era stata membro del direttivo della Società Valsesiana di cultura e con lei si era collaborato attivamente per l’organizzazione di mostre, conferenze, presentazioni di libri, sempre con l’aiuto dell’insostituibile ed indimenticabile presidente, professoressa Franca Tonella Regis. Paola, riferendosi alla “sua” Cravagliana, sottolineò un concetto forte e significativo proprio oggi in cui, nel tempo del Coronavirus, siamo stati costretti a vivere separati: “E’ un Comune ove è possibile vivere con la bellezza e la tranquillità interiore così necessarie in una società profondamente cambiata e meno attenta alla vicinanza degli animi e all’amicizia”. Per Paola la politica era una passione, dettata dal suo senso civile, dal costante impegno per una società migliore. In una intervista dichiarò: “Sono nata e risiedo in Valle Mastallone. Avevo vent’anni quando ho avuto la passione per la gestione della cosa pubblica come vice dell’allora sindaco, il caro Pépin…Lo sviluppo non può prescindere da due fattori: il rispetto per il territorio come ambiente e quello per la gente che vi abita”. Per anni è stata impegnata come consigliere ed assessore in Comunità Montana, combattendo le sue battaglie, anche quando sapeva che sarebbe stata sconfitta».
Sindaca e segretaria
E poi la ricorda ancora: «Paola Bossi è stata segretario comunale in tanti Comuni della Valle, tra i quali Quarona, e Romagnano: il suo impegno, la sua competenza e la sua dedizione erano apprezzati da tutti gli amministratori, a qualunque partito politico appartenessero. Alla fine degli anni Novanta, in coincidenza con il suo mandato amministrativo di sindaco a Cravagliana, aveva avviato un’intensa stagione culturale, promuovendo mostre e pubblicazioni curate da Rina Dellarole e Alessandra Cesa. Paola era sempre positiva e volitiva, mi mancherà la sua schiettezza e soprattutto quel carattere tenace di “montanara” che non idealizzava mai la vita dura di montagna, ma cercò sempre di migliorarla, creando le condizioni perché le persone e le famiglie restassero nei paesi».
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