Dopo la strage

Nerini, a quanto è dato sapere, avrebbe chiesto in qualità di amministratore delle Ferrovie del Mottarone oltre un milione di euro per il mancato pagamento della rata annuale del 2021 pari a circa 143 mila euro, prevista dal contratto come contributo per l’ammodernamento dell’impianto avvenuto tra 2015 e 2016, e di tutte le rate non ancora saldate fino alla scadenza del contratto, prevista al 31 dicembre 2028. Almeno originariamente.

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«Nella sua richiesta – ha spiegato all’Ansa l’avvocato Sandro Bussi, che assiste il Comune di Stresa – Ferrovie del Mottarone richiama l’articolo 1186 del codice civile, quello che stabilisce che il creditore (in questo caso la Società che aveva il gestione la funivia) può esigere immediatamente il pagamento del dovuto se il debitore (nella fattispecie il Comune di Stresa) è divenuto insolvente o ha diminuito le garanzie date. Mi pare che non possa essere applicato a questo caso, ma naturalmente deciderà il giudice. Da un punto di vista morale, forse, non era il momento giusto per fare questa richiesta», commenta il legale.

L’udienza civile presso il tribunale di Verbania è stata fissata per martedì 29 novembre. Intanto, a un anno e mezzo dalla tragedia, mercoledì 9 novembre era in programma l’udienza del Riesame sulle richieste di misure cautelari nei confronti dello stesso Nerini e di Enrico Perocchio, direttore d’esercizio. Ai giudici il compito di riconsiderare la posizione dei due.

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