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«Ora fateci pulire i fiumi». Polemiche in Valsesia dopo il nubifragio

I ponti sono stati chiusi anche per l’accumulo dei detriti: che è vietato rimuovere.

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«Ora fateci pulire i fiumi». Polemiche in Valsesia dopo il nubifragio. I ponti sono stati chiusi anche per l’accumulo dei detriti: che è vietato rimuovere.

«Ora fateci pulire i fiumi». Polemiche in Valsesia dopo il nubifragio

«Fateci pulire i letti dei fiumi». E’ l’appello lanciato dal vice sindaco di Gattinara Daniele Baglione. Nei giorni dell’allerta meteo aveva pubblicato un video in cui si vedeva l’enorme ammasso di detriti come pezzi di tronchi e rami lungo il Sesia finiti contro il ponte di Vercelli che era stato chiuso. Ma pure alcuni viadotti della zona erano stati chiusi anche per via dell’accumulo di detriti che pressavano i piloni.

«Ora, sono anni che tutti gli amministratori chiedono di poter pulire i letti dei fiumi, di poter rimuovere ciò che, in caso di precipitazioni come le attuali, potrebbe determinare un rischio per le nostre comunità – fa presente Baglione -. E sempre, sempre ci viene detto no. Vediamo se ora, qualcuno capirà che ascoltare i consigli dei nostri anziani non è peccato, ma è buon senso. Finita questa emergenza, ci sarà molto da dire e da pretendere».

La Valsesia quasi bloccata

Molti ponti erano rimasti chiusi durante i giorni di allerta meteo in Valsesia. Come quello di Borgosesia e Romagnano, poi riaperti dopo un giorno o poco più. Erano rimasti aperti invece ponti di Doccio, Isolella e Rondò in zona Borgosesia. Nei giorni di emergenza era stata chiusa anche la strada provinciale 299 da Varallo ad Alagna Valsesia.

E Baglione ricorda: «Nessuno mai autorizza una serie pulizia dei fiumi, anche se dicono che è possibile. In realtà vengono dati permessi per piccole porzioni che non servono assolutamente a nulla e non cambiano la situazione. Quello che si chiede agli enti competenti è di poter intervenire sul letto dei fiumi ed evitare che nascano all’interno alberi o isolotti perché quando si verifica la furia delle precipitazioni capita di dover chiudere i ponti e si rischia di avere danni importanti».

Già scritto alla Regione

Quello di Baglione non è soltanto un appello. Ma sono stati già presi i primi provvedimenti: «Abbiamo scritto alla Regione Piemonte perché faccia da coordinatore su questo tema. Della pulizia dei fiumi se ne parla sempre quando c’è l’emergenza meteo e poi basta fino alla prossima emergenza. Ma non possiamo continuare a rischiare così tanto». E aggiunge: « E’ un problema che ci trasciniamo da anni ed è ora che situazione venga sbloccata. Riguarda tutta l’Italia». Guardando i letti dei fiumi oggi dopo l’emergenza si notano infatti nuovi isolotti in mezzo al corso d’acqua e tanto materiale accatastato dalla furia sulla riva.

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