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Piscine chiuse da 5 mesi: situazione drammatica

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Piscine chiuse da 5 mesi: situazione drammatica. Da quando è arrivata la seconda ondata del Covid-19, a ottobre, gli impianti dedicati al nuoto sono off-limits, anche se i protocolli garantirebbero la sicurezza dei clienti e nonostante il cloro utilizzato per disinfettare l’acqua rappresenti una valida barriera contro il virus.

Piscine chiuse da 5 mesi: situazione drammatica

Fabio Filippini della società “In Sport” è direttore delle piscine di Villa Becchi a Varallo, delle piscine di Valdilana e Pray, oltreché del palasport di Ponzone e della Rivetti di Biella e traccia un quadro a tinte fosche: «La situazione è drammatica – dichiara senza troppi giri di parole – , da ottobre a oggi abbiamo potuto aprire gli impianti soltanto per eventi agonistici o per ospitare atleti di interesse nazionale. I tradizionali corsi per bambini e adulti, invece, non è possibile farli. Onestamente trovo imbarazzante che in un momento come questo, noi che di fatto vendiamo salute e prevenzione, due qualità dello sport, siamo stati quelli più danneggiati».

Cassa integrazione

Piscine chiuse significa impossibilità di lavorare, ma non solo: «Come non bastasse il disagio di non poter fare la propria professione – riprende Filippini – ci sono i problemi che riguardano i dipendenti. Sono in cassa integrazione, che però non viene erogata da gennaio e lo stesso discorso vale per i contributi ai collaboratori sportivi».

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Estate

«Nei mesi caldi l’anno scorso siamo a riusciti a restare aperti – conclude Filippini – , adesso sembra che si inizi a riparlare di riaperture, ma non sappiamo quando e in che modalità. Nel 2020 abbiamo dovuto sottostare a protocolli molto rigidi, abbiamo ricevuto le visite dei Nas e non abbiamo mai avuto una multa perché eravamo perfettamente in regola. Penso che rispettando le regole, che prevedono che dentro la vasca si debba rispettare una distanza di sette metri e la sanificazione ogni due ore, si sarebbe potuto continuare anche perché non c’è stata nessuna prova di focolai all’interno delle piscine. E non va dimenticato un altro aspetto; cioè che il cloro, anzi soltanto i suoi vapori, distruggono il virus. E noi avevamo deciso di aumentare da 1 a 1,5 parti per milione la sua percentuale nell’acqua. Più sicuri di così…»

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1 Commento

1 Commento

  1. Marco

    5 Luglio 2021 at 15:26

    Purtroppo non è propriamente vero quello che si dice sul cloro.
    Il cloro, per quanto sia disinfettante, non è abbastanza sicuro contro il Covid 19, soprattutto in piscina.
    Anzi, se se ne mette troppo, si rischia di peggiorare la situazione, come scritto in quest’articolo: https://www.prontopiscine.it/blog/39_come-abbassare-cloro-piscina.html

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