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Ponte di Romagnano, ferrovia e anfiteatro di Prato Sesia: soldi buttati via?
I dubbi di un lettore: «Il viadotto provvisorio costa 40mila euro al mese di affitto. E non è il caso di spendere 5 milioni per farci dire che la ferrovia non riaprirà».
Ponte di Romagnano, ferrovia e anfiteatro di Prato Sesia: soldi buttati via? I dubbi di un lettore: «Il viadotto provvisorio costa 40mila euro al mese di affitto. E non è il caso di spendere 5 milioni per farci dire che la ferrovia non riaprirà».
Ponte di Romagnano, ferrovia e anfiteatro di Prato Sesia: soldi buttati via?
Per favore, dateci spiegazioni convincenti: altrimenti diventa difficile credere che non siano milioni di euro pubblici buttati via. In estrema sintesi, è questa la richiesta di Giorgio Rondi, cittadino di Romagnano che già negli anni scorsi aveva creato il comitato contro l’uso di scorie inquinanti nella costruzione della variante intorno al paese. Sono tre le situazioni che che a Rondi proprio non vanno giù.
Il ponte provvisorio
«Prima cosa, il nuovo ponte di Romagnano – scrive Rondi in una lettera aperta inviata al nostro giornale -. Il ponte definitivo si farà, ma per non meglio chiarite “lungaggini burocratiche” i tempi non sono certi. Tutto questo avviene nel 2024. Chiedo a chi di dovere, in particolare ai presidenti delle provincie di Novara e Vercelli, quali sono queste “lungaggini burocratiche” e chi ne è il responsabile. Tali lungaggini comportano costi di noleggio pari a 40mila euro mensili del ponte provvisorio (tanto per capirci è il reddito annuo a cui ambirebbe il 90 per cento del popolo italiano…) Tutto ciò è intollerabile. Nel 2024 non si possono tollerare motivazioni di questo tipo. E non mi si venga a giustificare con la burocrazia italiana. Il ponte di Genova, opera “leggermente” più complicata, è stato demolito e rifatto in due anni! Genova non è forse in Italia?»
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Lo studio per (non) riaprire la ferrovia
In secondo luogo c’è il caso della ferrovia: «Si annunciano 5 milioni di stanziamento per la riattivazione della linea Santhià-Arona. A prima vista una buona notizia… riflettendoci bene, una pessima notizia. Anche in questo caso uno sperpero di denaro pubblico. A cosa servono i 5 milioni? A quanto riportato dagli organi di stampa non al ripristino, ma allo studio di fattibilità e convenienza economica… Riassumendo, una parcella di 5 milioni da devolvere a qualche studio di progettazione che ci dirà, molto probabilmente, che la riapertura non è economicamente conveniente (era stata chiusa per questo motivo, non vedo variazioni avvenute in questi anni). E per dire una cosa del genere bisogna buttare 5 milioni di euro?»
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L’anfiteatro a pochi metri dalla strada
In terzo luogo, c’è il caso del progetto della piccola arena a Prato Sesia: «Ho suonato in tutto il mondo – ricorda Rondi -. Dall’Australia, alla Cina, al Canada… ma non ho mai suonato a 20 metri di distanza da una strada trafficata… possibile che non ci sia un luogo migliore su tutto il territorio di Prato Sesia? Il suggerimento del signor Sagliaschi (farla al castello di Prato) è così assurdo? A me l’unica cosa assurda sembra che sia il concepire un teatro in un posto del genere!
Fatte queste considerazioni mi sembra vergognoso vedere milioni di euro dei contribuenti (nostri soldi) dissipati in un modo del genere! Noi crediamo nella buona fede degli amministratori ma quando leggiamo certe notizie è veramente difficile e complicato! Per favore. Non costringeteci a pensare male…»
Giorgio Rondi
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Lukio
17 Gennaio 2024 at 7:57
io butterei giù tutto e metterei i barconi a remi per attraversare con una capienza massima di 2/3persone e i mezzi solo la notte . la comunità hanecessita di tali opere che siano costose è in dubbio ormai in Italia ci si lamenta anche se il passerotto dell’uliveto la fa in giro e non sulla bottiglia
silvio giubertoni
17 Gennaio 2024 at 10:19
Se è vero che il ponte provvisorio costa 40 000 euro/mese (novità che ritengo ben pochi conoscano ) quindi circa mezzo milione/anno ( stesso ordine di grandezza della spesa già sostenuta),è chiaro che non c’è alcun interesse da parte dell’affittante che si giunga quanto prima al ponte sostitutivo nuovo .Domande : chi altri ci guadagna ? Perché a suo tempo , nell’esporre i costi , la regione Piemonte tale affitto lo ha sottaciuto?
Michele Masssaro
17 Gennaio 2024 at 12:21
Non ho capito bene. Questo signore è contro la riapertura della ferrovia? Avrebbe voluto destinare il ponte ferroviario all’uso stradale?
Sull’anfiteatro sarei d’accordo. Meglio recuperare il teatro abbandonato di Spianata Sesia ex locale metal di ottima acustica
alessandro belviso
17 Gennaio 2024 at 17:22
in cina vendono ponti simili usati a ca 2 mln compreso il trasporto con nave. tradotto significava in 4 anni ammortizzarlo e poi rivenderlo fatto il definitivo.
un costo di 5mln per studio economico riattivazione ferrovia è (omissis) e poi non serve, la decisione si fa in base all’utenza che lo vuole riutilizzare per cui è politica e non economica.
non sono scelte politiche ma di politici il che è molto diverso…e ce la cantano pure…vicino ad una strada poi.
cui prodest?