Attualità
Ponte Romagnano: si cercano le mine, in attesa dei lavori “veri”
Ponte Romagnano: ripresa la bonifica del terreno su cui sorgerà la struttura temporanea.
Ponte Romagnano, i lavori
Lavori nuovamente in corso per la costruzione del ponte provvisorio di Romagnano. Martedì mattina infatti è ripresa la bonifica dell’area dagli ordigni bellici da parte della nuova ditta incaricata, che ha preso il posto della Gap Service di Padova, sostituita dopo la serie di ritardi accumulati nelle scorse settimane. Sabato saranno trascorsi due mesi dalla consegna dei lavori e finora poco o nulla è stato fatto, tanto che sicuramente il termine di 140 giorni per la consegna dell’opera non sarà rispettato. Dopo la decisione di affidare lo “sminamento” dell’area a un’altra impresa, Anas si era attivata per farle ottenere nel più breve tempo possibile una nuova autorizzazione del Genio, che infatti è arrivata venerdì. L’avvio delle operazioni di bonifica è sicuramente un passo in avanti positivo, ma a proposito delle tempistiche regna la prudenza: impossibile stabilire la durata, che dipende da una serie di variabili.
Il nuovo cronoprogramma
La notizia della ripresa dei lavori è stata accolta naturalmente con soddisfazione da parte del sindaco Alessandro Carini, che giusto qualche giorno fa aveva firmato, insieme ad altri primi cittadini e amministratori della zona, una lettera inviata al ministro Enrico Giovannini. «Stiamo attendendo il nuovo cronoprogramma – spiega Carini – e poi ovviamente auspichiamo che una volta che arrivi il risultato della bonifica non si perda ulteriore tempo per ragioni burocratiche. Dopo l’invio della lettera ci sono stati contatti telefonici continui con Anas, che ci ha garantito che la Co.Ge.Fa. è pronta per partire con i lavori e aspetta solo l’ok. E martedì alcuni suoi tecnici hanno effettuato un sopralluogo nell’area. L’intenzione è quella di correre e speriamo che si possa iniziare a farlo il prima possibile».
Come noto il ponte provvisorio, che costerà quasi 5 milioni, dovrebbe avere una scadenza di due anni, il tempo necessario per progettare e costruire il collegamento definitivo, che sarà fatto nello stesso punto di quello crollato a ottobre per l’alluvione.
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