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Stefano Sottile, stagione finita dopo lo stiramento

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Stefano Sottile, stagione finita dopo lo stiramento. Il suo amico “Gimbo” Tamberi è tornato da Tokyo con al collo una storica medaglia d’oro

Stefano Sottile

Lui con uno stiramento al bicipite femorale. A Olimpiadi concluse, resta ancora tanta rabbia in corpo a Stefano Sottile, primo borgosesiano in gara nella kermesse sportiva mondiale. Con il suo primato di 2.33 (realizzato nel 2019) nella finale giapponese si sarebbe piazzato sesto, e invece la sua avventura si è fermata nel bel mezzo delle qualificazioni, quando la “botta” (lui la chiama così) che ha sentito alla gamba di stacco gli ha impedito di completare il secondo salto a 2.21 (dopo aver superato 2.17) e soprattutto la gara. «Un ricordo davvero brutto per me – racconta il saltatore valsesiano – e un’arrabbiatura ancora non smaltita. Stavo bene, non dico che sarei arrivato facilmente a 2.25, ma sicuramente sentivo quella misura alla mia portata. Poi è arrivato l’infortunio che ha mandato tutto all’aria, e di più non avrei potuto fare in quelle condizioni».

Analisi

La risonanza magnetica a cui il saltatore borgosesiano si è sottoposto al rientro dalla trasferta giapponese, peraltro, ha confermato le brutte sensazioni avute in pedana: «Per me la stagione si chiude qua – conferma – , mi sono stati prescritti 15 giorni di riposo assoluto con terapie, al termine dei quali dovrò sottopormi a un’altra ecografia». La gara che ha regalato il titolo olimpico a Tamberi non l’ha potuta vedere dal vivo, perché era sul volo che l’ha riportato in Italia: «Ha fatto un’impresa immensa – riprende – , in un anno non facilissimo per lui. Le sue gare prima delle Olimpiadi erano state un’incognita, con tanti alti e bassi. Ma lui negli appuntamenti importanti riesce a tirare fuori il 400 per cento e anche stavolta l’ha fatto. Nell’ultimo allenamento di tecnica l’avevo visto bene ed è riuscito a fare la gara giusta al momento giusto. Durante le qualificazioni è venuto a dirmi di non preoccuparmi e che ho altro tempo avanti per rifarmi».

Traguardi

L’altro tempo davanti potrebbe portare Sottile a Parigi, che nel 2024 ospiterà la prossima edizione dei Giochi: «Vediamo – conclude il borgosesiano – , per andarci bisogna fare il minimo e per me non è una cosa scontata. Ma certamente proverò in tutti i modi per far meglio. L’esperienza di Tokyo è stata strana, devo ammetterlo, a causa della pandemia. Appena arrivati, io e gli altri atleti italiani che hanno viaggiato come me siamo stati ospitati in un Campus universitario con l’avvertimento di evitare i contatti diretti. Poi c’è stato il trasferimento al Villaggio Olimpico, davvero stupendo con i suoi palazzoni e le bandiere delle nazioni di tutto il mondo. E sarebbe stato ancora più incredibile senza il covid: lì potevano starci 12mila persone, poco meno di quelle che abitano nella mia Borgosesia».

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