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Test sierologici a Borgosesia: i primi dati

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Test sierologici di Borgosesia: vi ha preso parte più del 50% dei residenti maggiorenni. Il 95% delle persone esaminate non è venuto in contatto con il nuovo Coronavirus.

Test sierologici a Borgosesia, i dati

Trecento volontari, oltre il 50% dei maggiorenni residenti partecipanti e 5.500 test sierologici eseguiti. Sono alcuni dei numeri riguardanti l’iniziativa tenuta a Borgosesia nel fine settimana: il test sierologico gratuito a disposizione per l’intera popolazione maggiorenne. La Fondazione Valsesia ha ringraziato i collaboratori e i cittadini che si sono sottoposti al test, «dimostrando grande senso civico».

I risultati

I risultati rivelano che il 95% dei residenti testati non è venuto in contatto in nessun modo con il virus SARS-COV2 e il restante 5%, invece, né è venuto in contatto. La percentuale del 5% sarà oggetto dello studio dell’Università del Piemonte Orientale, che comunicherà successivamente i dati definitivi ed entra nel protocollo ASL, che è titolare dei dati e delle procedure.

Un’iniziativa per la comunità

«Siamo felici del successo di questa iniziativa dedicata alla tutela della salute della nostra comunità, ringraziamo tutti per la partecipazione, per il calore ed il supporto che ci avete dimostrato in questi due giorni» è il commento della Fondazione Valsesia. «La Fondazione Valsesia Onlus ha ricoperto il ruolo di coordinatore organizzativo di questa importante indagine, che ci auguriamo possa diventare un modello nazionale – sottolinea la presidente Laura Cerra – grazie al determinante contributo economico del fondo Pier Luigi Loro Piana che fortemente voluto che i suoi concittadini potessero entrare in questo importante studio dell’Università del Piemonte Orientale, che definisce la risposta immunitaria alla SARS-COV2 di una comunità ben definita».

«Precauzioni ancora molto importanti»

«Dai dati emerge che il comportamento dei cittadini è stato rigoroso e rispettoso delle regole della comunità, ma per mantenere questa situazione di privilegio è necessario, ora più che mai, continuare a prendere le precauzioni e seguire le indicazioni del Ministero della Salute per evitare i contagi – raccomanda la dottoressa Cerra – Essere negativo al test rapid Covid-19 non ci rende immuni perché siamo ancora preda del virus, dobbiamo fare grande attenzione».

Le donazioni

Per donare alla Fondazione Valsesia, impegnata a fronteggiare l’emergenza sanitaria, è possibile usare la causale “ValsesiaXDomani” ed effettuare il pagamento tramite bonifico bancario su conto corrente (Biverbanca, filiale di Varallo) intestato alla Fondazione Valsesia Onlus (IBAN: IT29 R060 9044 9000 0000 1001 092) o tramite Paypal della Fondazione Valsesia. Per maggiori informazioni è disponibile il sito della Fondazione www.fondazionevalsesia.it. Chi volesse scrivere può farlo all’indirizzo info@fondazionevalsesia.it.

3 Commenti

3 Comments

  1. Giuseppe

    27 Maggio 2020 at 3:59

    Gentilissimi, ma nel momento in cui viene fatto il test sierologico e si risulta negativi, il distanziamento sociale può essere evitato tra quelli negativi al test? grazie e saluti

  2. Giuseppe

    27 Maggio 2020 at 4:03

    Gentilissimi, vorrei fare una domanda? Tutti quelli che sono risultati negativi al test possono evitare tra di loro il distanziamento sociale? Grazie e saluti

  3. any

    27 Maggio 2020 at 9:00

    Buongiorno Giuseppe purtroppo risultato negativo non ci rende immuni nel senso che può essere che in quel momento le difese immunitarie erano alte e pertanto il nostro corpo anche se fosse mai entrato in contatto col virus non è avvenuto il contagio..ma ora in questo momento chi lo sa? credo che le mascherine andranno portate ancora per un po’ oltre a mantenere la distanza di almeno 1mt… pensiero mio e confermatomi anche dai medici

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